«Queste foto sono una rappresentazione della Rieti che ha faticato e che oggi teme di non poter ripartire – ha detto D’Onofrio – ma noi siamo una comunità, dobbiamo agire come comunità. Lo abbiamo fatto tra noi nelle settimane più difficili della pandemia ed è stato un bene. Il messaggio è mettiamoci insieme, e troviamo insieme e dal basso la forza per andare avanti».
«Rieti è una città che nonostante tutto ha dimostrato di non volersi arrendere – il commento del sindaco Cicchetti – Servirà ancora pazienza, buona volontà e speranza da parte di tutti e i volti di questi reatini ci dicono che se non verrà meno questo sforzo corale ce la possiamo fare. Noi per primi abbiamo dimostrato che si può agire in piena concordia».
Anche D’Innocenzo ha insistito sullo «sforzo corale del territorio per far fronte ad una situazione che non potevamo immaginare” rimarcando l’impegno della Fondazione e della Diocesi ma anche dei Comuni, a cominciare da Rieti. “Ora è il tempo della responsabilità, ma noi idealmente ripartiamo da qui, insieme».
«Le foto sono in bianco e nero ma non rimandano al passato: questo è presente che guarda avanti – ha detto il vescovo Domenico Pompili – La nostra ripartenza dovrà avere la capacità di abbattere le barriere infrastrutturali e digitali e dovrà poter contare sul protagonismo delle persone».
Grazie anche ai testimonial della campagna fotografica, «imprenditori, commercianti, artigiani, liberi professionisti, artisti e operatori sociali che nonostante le mille preoccupazioni ci hanno messo la faccia e una faccia sorridente e piena di energia».
Ecco chi sono: i fratelli Camillo, Maurizio e Settimio Aguzzi, Sandro e Simone Angelucci, Marco Boncompagni, Luigi Chiani, Francesco Cimmino, Damiano Dal Molin, Donato Fabri, Pino Fabi, Rita Giovannelli, Alessia Iachetti, Emanuela e Claudio Lorenzini, Gianluca Maggi, Cristina, Francesca e Maria Sole Mancini, Virgilio Paolucci, Sandro Ratini, Antonio Roberti, Lazzaro Silvestri, Alessio Serafini, Raffaello Simeoni e Ambra Trauzzi. Tra loro anche imprenditori di Amatrice e Cittareale, perché “emergenza non scaccia emergenza, e la ricostruzione resta un impegno ancora da onorare”.
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