Rieti, “Team amore&vita Radiomondo”
torna a pedalare in sicurezza:
«Siamo come una famiglia»

Rieti, “Team amore&vita Radiomondo” torna a pedalare in sicurezza: «Siamo come una famiglia»
di Emanuele Faraone
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Venerdì 22 Maggio 2020, 08:59
RIETI - Ciclismo ed emergenza da Coronavirus: per il “Team amore&vita Radiomondo Rieti” attività sportive interrotte nel rispetto del lavoro dei sanitari e lunghe pedalate a casa sui rulli in gare virtuali contro i professionisti del ciclismo. Il Covid-19 ha creato scompiglio e disagi anche nel mondo del ciclismo amatoriale reatino che annovera numerosissimi appassionati delle due ruote.

Il presidente del Team, Alessandro Bucci insieme allo staff dirigenziale - già a partire dal 10 marzo - hanno deciso per la sospensione di tutte le attività come segno di rispetto verso il personale sanitario impegnato in prima linea nella lotta contro il Coronavirus: «Non era possibile divertirsi e praticare sport all’aria aperta quando c’era gente che moriva negli ospedali – spiega il presidente Bucci - la nostra coscienza non ce l’ha permesso. Inoltre in caso di caduta e ricovero si sarebbero create situazioni di ulteriori rischi per noi e per gli operatori togliendo posti letto a chi lottava contro la morte».

L’alternativa per tutti gli iscritti (12 uomini e 4 donne) è stata quella di lunghe (anche se a volte noiose) pedalate sui rulli vivacizzate però dal confronto virtuale con i prof del ciclismo nazionale grazie alla piattaforma “Amore&vita prodir professionisti”. Tra le fila del team, storico gruppo sportivo ciclistico locale, tutti i tesserati hanno dimostrato buon senso e rispetto delle regole. «Nel settore l’emergenza sanitaria ha creato un grande caos all’attività agonistica – spiega Maurizio Bucci cofondatore dell’associazione insieme al patron del ciclismo professionistico, Ivano Fanini - noi abbiamo interrotto manifestazioni e allenamenti e deciso di riprendere nel mese di agosto quando, anche grazie alle temperature, saremo tutti più in sicurezza».

Il 4 maggio però con l’allentamento del lockdown tutti sono tornati di nuovo in sella ma con coscienza: «Ci siamo rimessi in moto in sicurezza e responsabilità – continua il presidente Bucci - uscendo in strada solo in fila indiana e distanziati di almeno due metri nel rispetto delle regole dettate anche dal nostro ente di promozione sportiva Asi con cui siamo affiliati ed evitando di sconfinare in Umbria per i classici giri di Marmore o Piediluco».

Ma le direttive generali sono quelli di pedalate in solitaria evitando strade affollate, portare fazzoletti monouso, igienizzare la bici dopo l’uso, non spartire la borraccia, proteggere gli occhi, gettare i rifiuti nei cestini e coprire la bocca se possibile con mascherina. La pandemia ha costretto l’associazione dilettantistica no profit reatina a rinviare i festeggiamenti per il venticinquennale dalla fondazione e rimane tutt’ora in forte dubbio l’edizione numero 26 del classico appuntamento ciclistico amatoriale del Memorial “Michela Fanini”.

Il team è il più vecchio sodalizio in città (in provincia segue a ruota il gruppo Gs Frasso) nato il 3 maggio del 1994 con attività principale il ciclismo su strada anche se negli ultimi anni tra i suoi iscritti si è anche diffusa la pratica della mountain bike. Lo spirito e la filosofia del gruppo è quello di unire sport, salute e divertimento: «Siamo come famiglia - chiude Maurizio - c’è unione e amicizia, la domenica si pedala insieme con uscite di gruppo mentre durante la settimana si esce individualmente o in gruppo con i compagni di squadra, due, tre persone». 
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