Rieti, blackout elettrici ripetuti e improvvisi: disagi per residenti e commercianti

Viale Maraini
di Emanuele Laurenzi
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Domenica 6 Febbraio 2022, 00:10

RIETI - Corrente elettrica che se ne va. All’improvviso, senza avvertimenti e senza spiegazioni. Abitazioni che restano senza luce, attività commerciali paralizzate, senza poter andare vendere né, tantomeno, incassare denaro e altri problemi che arrivano a cascata: chiusure di cassa che non si possono fare, porte elettroniche che impazziscono e rischi per la sicurezza dei lavoratori. Tutto senza che nessuno sappia spiegare perché avvenga. È la realtà che vivono da giorni i residenti e i commercianti del tratto di viale Maraini tra piazza Marconi e il passaggio a livello: un complesso edilizio che ospita una decina di attività commerciali, ma anche appartamenti e aule didattiche. «Pare ci sia un problema alla cabina elettrica, quindi tolgono la luce. Però nessuno ci ha avvertito né ci danno chiarimenti», commenta sconsolato Leonardo Tosti, presidente dell’Associazione commercianti di Rieti, che in quella zona ha un negozio e la sartoria. Sotto accusa l’Enel, responsabile della distribuzione in zona, anche se non mancano malumori nei confronti degli amministratori, visto che nessuno si è preoccupato di ciò che sta accadendo.

La complessità
La questione non sarebbe di poco conto, almeno stando alle poche informazioni ottenute dai commercianti. «Tutto è cominciato a metà settimana - racconta uno degli esercenti di viale Maraini - quando all’improvviso se ne è andata la luce, intorno alle 18.30. Inizialmente abbiamo pensato a un guasto o a un problema di poco conto, ma presto abbiamo capito che non era così». La luce è mancata per quasi due ore, mentre commercianti e residenti cercavano di mettersi in contatto con il numero di emergenza dell’Enel. «Ci è riuscito solo uno di noi - afferma un esercente - e gli è stato spiegato che c’era un problema importante, ma che si stava lavorando per risolverlo». Il giorno dopo tutti erano convinti che tutto fosse risolto, invece c’è stato un nuovo blackout. «Questa volta tutto è accaduto al mattino - spiegano - ma ci è stato detto che si trattava di un intervento programmato. A differenza di altre volte, però, non erano stati diffusi avvisi o informazioni pubbliche». In quella zona, del resto, ci sono due attività di somministrazione, un bar e una pizzeria, che devono tenere sotto controllo i frigoriferi per il mantenimento dei cibi. A questo si aggiunge la presenza di uno studio dentistico, che opera con macchinari che richiedono continuità di energia elettrica. «Ci è stato detto che il problema era complesso - racconta un altro commerciante - al punto che si stava ipotizzando il posizionamento di un generatore». La corrente è tornata dopo un’ora e tutti speravano che fosse la fine di un incubo.

La situazione
La situazione è precipitata venerdì sera.

Poco dopo le 18 la corrente è saltata di nuovo, mandando in crisi tutte le attività. «Ci sono stati problemi con i registratori di cassa - illustra Tosti - ma non solo. Noi abbiamo le porte elettroniche e, venerdì, siamo stati costretti a chiuderle a mano. È saltata la programmazione del sistema e, per questo, sabato mattina ho dovuto chiamare un tecnico per far riprogrammare tutto». L’area è precipitata nell’oscurità, creando anche situazioni di pericolo per chi aveva soldi in cassa e, in generale, per la tutela dei beni all’interno delle attività. Non è stato possibile continuare il lavoro per nessuno, né per i commercianti, né per gli istituti privati di formazione che hanno sede in zona e che hanno dovuto interrompere le lezioni in presenza e i collegamenti con gli studenti in dad. «C’è un danno economico importante - conclude Tosti - sia per le mancate vendite, sia per le mancate ore lavorative dei dipendenti. Qui nessuno ci dice nulla su ciò che accade». Inutile chiamare ai numeri di emergenza. «Ho passato ore al telefono - ricorda con rabbia un commerciante - provando vari numeri tra quelli disponibili, fosse il numero verde o gli altri con prefissi di Roma o Milano. Il risultato? Il disco che ripeteva che c’erano troppi utenti in fila e mi invitavano ad aspettare». E intanto le vendite svanivano insieme agli incassi.

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