Tragedia al centro biomasse, gravissimo altro operaio che lavorava con il ragazzo deceduto

Tragedia al centro biomasse, gravissimo altro operaio che lavorava con il ragazzo deceduto
di Emanuele Faraone
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Giovedì 28 Ottobre 2021, 00:10 - Ultimo aggiornamento: 21 Febbraio, 01:37

RIETI - Nuovi elementi si aggiungono al drammatico incidente sul lavoro costato la vita al 28enne operaio romeno, Cristian Lungu di Poggio Nativo, andando così a creare un giallo su quanto accaduto e, in particolare, sulla catena degli eventi che poi hanno portato alla morte del ragazzo che aveva compiuto gli anni appena 48 ore prima del giorno in cui ho trovato la morte.

Si trova ricoverato nell’ospedale de Lellis, nel reparto di Osservazione breve di Terapia intensiva in gravi condizioni a causa delle esalazioni tossiche inalate, anche un altro romeno - un 48enne di Scandriglia - dipendente di una ditta esterna che in quel momento stava operando nella centrale a biomasse “Tenimenti Borgia Srl” di Scandriglia.

E’ lui, di fatto, l’unica persona a conoscenza di quanto avvenuto lunedì poco dopo le 15.30 presso la struttura di via Strada Passo di Roma San Salvatore. Si tratta dunque di un incidente multiplo in cui resta da capire se la vittima sia il soccorritore intervenuto per trarre in salvo l’operaio della ditta esterna ora in ospedale o, più verosimilmente, sia la persona che è stata soccorsa dopo aver perso conoscenza a seguito delle esalazioni nocive respirate nel tunnel di collegamento tra le vasche di decantazione delle biomasse, esalazioni caratterizzate principalmente da gas metano.

Tutte ipotesi al momento al vaglio della Procura di Rieti con i carabinieri di Scandriglia che stanno procedendo nelle attività investigative. Secondo quanto sommariamente emerso Cristian Lungu – regolarmente assunto - si occupava della gestione dell’impianto ed era esperto nelle operazioni e pratico rispetto alle procedure e ai protocolli previsti.

Le inchieste. Sull’episodio accaduto hanno aperte inchieste anche l’Ispettorato del lavoro di Rieti e l’Azienda sanitaria locale, i cui spettori hanno già ieri effettuato alcuni verifiche nell’impianto.

La dinamica. Secondo una delle prime ipotesi investigative - al vaglio degli inquirenti - il giovane operaio avrebbe cercato di recuperare a un errore commesso accidentalmente e per farlo abbia consapevolmente accettato il rischio di accedere in quel tunnel in determinate condizioni, trovandovi poi la morte. A questo punto, vedendo il giovane difficoltà e poi perdere conoscenza, sarebbe Intervenuto il 48enne romeno riportando le gravi conseguenze che ora lo tengono in condizioni critiche presso il nosocomio reatino. 

Solo la sua testimonianza, nella speranza di un rapido miglioramento del quadro clinico, grave ma stabile da lunedì pomeriggio, potrà fare maggiore luce sull’intera vicenda e sulle concause di eventi che si sono susseguite e che hanno portato al tragico incidente. Inutile l’intervento del personale medico-sanitario del 118 che poi ha constatato sul posto il decesso del romeno.

Comunità sotto shock. Le comunità di Scandriglia, Ponticelli e Poggio Nativo sono nel dolore per la scomparsa del giovane operaio, molto conosciuto in zona, dove viveva con la fidanzata Mihaela. Ieri a Poggio Nativo, provenienti da Londra, sono giunti la mamma e il fratello che vivono in Inghilterra. Il 28enne era senza dubbio un operaio esperto e professionale con un’ampia competenza nella gestione dell’impianto e dei silos.

Fatale, forse, il tentativo di rimediare ad un errore, l’accettazione di un rischio valutato come controllato che ha però trasformato in tragedia un tranquillo lunedì pomeriggio di lavoro. La centrale a biomasse a partire da prodotti e materiali di scarto o risulta (reflui zootecnici principalmente) produce energia elettrica e combustione da riscaldamento d è ora sotto sequestro.

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