Un moderno sito di biomasse da realizzare a Contigliano, il Comune ha chiesto i soldi del Recovery fund

Un moderno sito di biomasse da realizzare a Contigliano, il Comune ha chiesto i soldi del Recovery fund
di Antonio Bianco
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Domenica 13 Dicembre 2020, 00:10

RIETI - Si chiama biosyngas: un sito biomasse ad alta tecnologia, innovativo, senza nessun tipo di emissione nell’aria. E’ l’ipotesi di progetto da 5 milioni di euro presentato dal Comune di Contigliano nell’abito del tanto discusso Ricovery fund, o Next generation, come sarebbe più giusto chiamarlo. Sono stati molti gli enti invitati dall’Uncem (Unione nazionale dei Comuni e delle Comunità montane) a proporre interventi da finanziare attraverso i fondi europei. Il termine di scadenza era il 10 dicembre scorso. Il Comune guidato da Paolo Lancia ha aderito con questa proposta, che tra l’altro è stata condivisa con la Comunità montana Montepiano Reatino e sottoscritta dal suo commissario Gastone Curini.

Il progetto. Il sito di biosyngas verrebbe costruito – è da precisare che si è ancora in una fase embrionale e il progetto dev’essere approvato dal governo nazionale – nella zona del vecchio centro di trasferenza rifiuti, nella parte alta del borgo.

Il Comune è anche in trattativa per acquisire l’adiacente capannone industriale di circa 800 metri quadrati – di proprietà di una società privata – che si trova in condizioni di abbandono e degrado. Il tutto accanto all’attuale e funzionale isola ecologica gestita da Saprodir (la società della Provincia) e vicino al depuratore di Contigliano. L’obiettivo del Comune sarebbe quello di ristrutturare l’intera area e insediare il sito. Qui verrebbero trattati la frazione organica dei rifiuti domestici, gli scarti dell’adiacente mattatoio comunale, quelli da vegetazione (potature e ramaglie) e i fanghi residui della depurazione. Il primo cittadino tiene a precisare che si tratta di un impianto di gassificazione e microcogenerazione di piccola taglia. Il processo viene definito «carbon-negative» e rimuove anidride carbonica dall’atmosfera. Il tutto attraverso la produzione di piccole quantità di biochar, un carbone vegetale ad elevata concentrazione di carbonio, che può esser reimpiegato come compost agricolo. 

L'area prescelta. «L’idea è ospitare in questa zona del paese – spiega il sindaco Paolo Lancia – un’impiantistica di ultima generazione per gestire questi rifiuti, ma senza produrre nessun tipo di emissione nocive in atmosfera. Parliamo di una trasformazione senza incenerire le biomasse, ma con dei processi chimici che fanno sì che con una parte si crei del compost da riutilizzare in agricoltura e dall’altra si produca energia elettrica che dovrebbe servire a far funzionare tutto quel comprensorio». E aggiunge: «Tra i nostri obiettivi ci sono quelli di creare economia circolare e occupazione, di ridurre il costo della bolletta sui rifiuti a carico delle famiglie e delle aziende».

Il collegamento con la Rieti-Terni. Nel progetto è previsto anche la realizzazione di una strada di collegamento laterale con la superstrada Rieti-Terni, in modo da escludere l’attraversamento dei mezzi di trasporto dei rifiuti del paese. Per il sindaco Lancia l’ultima parola su quella che definisce «ipotesi di lavoro» spetta tuttavia ai propri cittadini: «Valutiamo insieme e decidiamo di procedere o di rinunciare».

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