RIETI - Si chiama biosyngas: un sito biomasse ad alta tecnologia, innovativo, senza nessun tipo di emissione nell’aria. E’ l’ipotesi di progetto da 5 milioni di euro presentato dal Comune di Contigliano nell’abito del tanto discusso Ricovery fund, o Next generation, come sarebbe più giusto chiamarlo. Sono stati molti gli enti invitati dall’Uncem (Unione nazionale dei Comuni e delle Comunità montane) a proporre interventi da finanziare attraverso i fondi europei. Il termine di scadenza era il 10 dicembre scorso. Il Comune guidato da Paolo Lancia ha aderito con questa proposta, che tra l’altro è stata condivisa con la Comunità montana Montepiano Reatino e sottoscritta dal suo commissario Gastone Curini.
Il progetto. Il sito di biosyngas verrebbe costruito – è da precisare che si è ancora in una fase embrionale e il progetto dev’essere approvato dal governo nazionale – nella zona del vecchio centro di trasferenza rifiuti, nella parte alta del borgo.
L'area prescelta. «L’idea è ospitare in questa zona del paese – spiega il sindaco Paolo Lancia – un’impiantistica di ultima generazione per gestire questi rifiuti, ma senza produrre nessun tipo di emissione nocive in atmosfera. Parliamo di una trasformazione senza incenerire le biomasse, ma con dei processi chimici che fanno sì che con una parte si crei del compost da riutilizzare in agricoltura e dall’altra si produca energia elettrica che dovrebbe servire a far funzionare tutto quel comprensorio». E aggiunge: «Tra i nostri obiettivi ci sono quelli di creare economia circolare e occupazione, di ridurre il costo della bolletta sui rifiuti a carico delle famiglie e delle aziende».
Il collegamento con la Rieti-Terni. Nel progetto è previsto anche la realizzazione di una strada di collegamento laterale con la superstrada Rieti-Terni, in modo da escludere l’attraversamento dei mezzi di trasporto dei rifiuti del paese. Per il sindaco Lancia l’ultima parola su quella che definisce «ipotesi di lavoro» spetta tuttavia ai propri cittadini: «Valutiamo insieme e decidiamo di procedere o di rinunciare».