Basilicata difende il segretario comunale
accusato di peculato: scelto per il curriculum

Basilicata difende il segretario comunale accusato di peculato: scelto per il curriculum
di Raffaella Di Claudio
2 Minuti di Lettura
Sabato 28 Giugno 2014, 13:59 - Ultimo aggiornamento: 14:00
FARA SABINA - Quando nessuno ormai ci sperava pi, il sindaco Davide Basilicata ha battuto un colpo. Un colpettino, lieve lieve, fatto di dichiarazioni calibratissime, a tal punto dal risultare asettiche, che motivano la sua scelta, provando a dribblare l’acceso dibattito scaturito dall’arrivo del segretario Francesco Marziali, imputato per concorso in peculato a Vibo Valentia, dove ha lavorato dal 2010 al 2013.



Dichiarazioni che sembrano non essersi accorte del clamore generato dalla notizia e che, nell’immediatezza, avrebbero avuto un senso che oggi perdono, risultando, oltre che tardive, non tali da richiedere una simile gestazione. Certo, sempre meglio del silenzio in cui si è accartocciata la maggioranza negli ultimi giorni.



«Il segretario generale supplente - spiega Basilicata - è stato individuato attraverso un’analisi dei curricula disponibili e dopo colloqui personali con il sottoscritto. Dalle notizie in nostro possesso, abbiamo ritenuto che la posizione del dottor Marziali non fosse un impedimento per l’incarico di segretario a scavalco fino al 31 luglio. Inoltre, il ministero dell’Interno, nulla ha eccepito sulla nostra richiesta (qui Basilicata, sarà un caso, usa una frase suggerita da Sel nei giorni scorsi, ndr), tanto che il dottor Marziali è attualmente segretario titolare in un altro Comune. Il prosieguo del rapporto di lavoro con il segretario generale dipende esclusivamente dalla reciproca compatibilità di esigenze ed affinità in ambito lavorativo. In ogni caso, la professionalità del dottor Marziali è chiaramente dimostrata dall’esperienza maturata in quasi trenta anni di carriera».



Sfingeo, infine, il segretario generale che, raggiunto telefonicamente, ha detto: «Non sono un soggetto politico, né sono il frutto di decisioni politiche e non rilascio dichiarazioni».

© RIPRODUZIONE RISERVATA