Papa Francesco apre ai divorziati e alle donne che hnno abortito: la svolta della Chiesa

Papa Francesco (foto Maurizio Brambatti - Ansa)
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Giovedì 19 Settembre 2013, 18:30 - Ultimo aggiornamento: 12 Marzo, 15:49
CITTA' DEL VATICANO - Una Chiesa aperta, inclusiva, misericordiosa, che abbraccia i gay, le donne che hanno abortito, i divorziati risposati. Papa Francesco la descrive “madre e pastora” che opera come un “ospedale da campo dopo una battaglia” dove non si guarda al particolare, dove “è inutile chiedere a un ferito grave se ha il colesterolo o gli zuccheri alti”. Jorge Mario Bergoglio ha concesso una monumentale intervista al direttore di Civiltà cattolica, il "confratello" gesuita Antonio Spadaro. Il testo è stato pubblicato anche sulle 16 riviste dei gesuiti di tutto il mondo e serve a capire come il Papa intende a procedere in diversi settori, dalla riforma della curia, alla revisione del primato petrino, da un maggior peso alle donne all’esempio che vuole sia fornito dai sacerdoti, più pastori amorevoli che non “chierici di Stato”.



Gay. "Non possiamo insistere solo sulle questioni legate ad aborto, matrimonio omosessuale e uso dei metodi contraccettivi. Questo non è possibile. Io non ho parlato molto di queste cose, e questo mi è stato rimproverato. Ma quando se ne parla, bisogna parlarne in un contesto. Il parere della Chiesa, del resto, lo si conosce, e io sono figlio della Chiesa, ma non è necessario parlarne in continuazione", afferma il Papa.



Curia. "I dicasteri romani sono al servizio del Papa e dei Vescovi: devono aiutare sia le Chiese particolari sia le Conferenze episcopali. Sono meccanismi di aiuto. In alcuni casi, quando non sono bene intesi, invece, corrono il rischio di diventare organismi di che opera come un “ospedale da campo dopo una battaliga” dove non si guarda al particolare, dove “è inutile chiedere a un ferito grave se ha il colesterolo o gli zuccheri alti”. Jorge Mario Bergoglio ha concesso una monumentale intervista al direttore di Civiltà cattolica, il "confratello" gesuita Antonio Spadaro. Il testo è stato pubblicato anche sulle 16 riviste dei gesuiti di tutto il mondo e serve a capire come il Papa intende a procedere in diversi settori, dalla riforma della curia, alla revisione del primato petrino, da un maggior peso alle donne all’esempio che vuole sia fornito dai sacerdoti, più pastori amorevoli che non “chierici di Stato”.

censura". E ancora. "E' necessario ampliare gli spazi di una presenza femminile più incisiva nella Chiesa", "bisogna lavorare di più per fare una profonda teologia della donna" e "il genio femminile è necessario nei luoghi in cui si prendono le decisioni importanti".



Preti. Il Papa torna sui concetti di missionarietà e vicinanza al popolo di Dio. "La prima riforma deve essere quella dell'atteggiamento. I ministri del Vangelo devono essere persone capaci di riscaldare il cuore delle persone, di camminare nella notte con loro, di saper dialogare e anche di scendere nella loro notte, nel loro buio senza perdersi. Il popolo di Dio vuole pastori e non funzionari o chierici di Stato", sottolinea. La cosa di cui la Chiesa ha più bisogno? "La capacità di curare le ferite e di riscaldare il cuore dei fedeli, la vicinanza, la prossimità... E bisogna cominciare dal basso".