Senato, gara per celebrare gli anniversari: Plauto vale 8 milioni, Ovidio solo 700mila euro

Una scena dai Menecmi di Plauto
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Domenica 4 Giugno 2017, 15:32
Il fascino dei classici fa presa su palazzo Madama. E trattandosi del Senato che si fregia di essere il più antico del mondo, quando guarda indietro lo fa in grande. Con sottile senso di esorcismo sul futuro della legislatura comunque alle battute finali, è stato infatti inserito nel calendario dei lavori d'aula, dopo il via libera della commissione Cultura, il ddl per la celebrazione dei duemila anni dalla morte di Publio Ovidio Nasone.  

La ricorrenza è tonda: duemila anni dalla scomparsa del poeta nativo di Sulmona dovrebbero lasciare in ombra le ironie sull'ascendente che l'autore delle 'Metamorfosì può esercitare sui non pochi senatori che hanno cambiato gruppo e casacca. D'altronde, a presentare il ddl è stata la vice presidente, abruzzese, del gruppo Fi, Paola Pelino, fedelissima azzurra, in simbiosi con un'altra collega abruzzese, stavolta del Pd, Stefania Pezzopane, prima firmataria di un progetto analogo. Niente traformismo, dunque. Tuttavia, forse in omaggio all'altra opera più nota, L'arte di amare, il ddl ha riscosso un vastissimo abbraccio politico-parlamentare in commissione, registrando la sola astensione di M5S e di Sinistra italiana.  

E non finisce qui: a palazzo Madama è depositato un altro ddl dedicato ad un super-classico latino, ma della commedia: Tito Maccio Plauto. Ovidio e Plauto, insomma, croce e delizia di tanti studenti liceali, si affacciano alla memoria delle istituzioni come patrimonio culturale da celebrare in modo consono all'importanza che rivestono per la letteratura univerale. Con una differenza: per le celebrazioni del primo si propone uno stanziamento di 700mila euro in due anni, per il secondo gli euro, nello stesso periodo, sono 8 milioni.

In realtà, per quanto riguarda Ovidio, è un pò un risarcimento, visto che la sua opera, caratterizzata da una vena passionale, ha pagato dazio alla classica compostezza oraziana e virgiliana, più in linea con i valori tradizionali della Roma augustea. All'articolo 1 si indicano le finalità del ddl teso a salvaguardare ed a promuovere il patrimonio culturale, storico, artistico e letterario di Publio Ovidio Nasone in ambito nazionale ed internazionale, nella ricorrenza dei duemila anni dalla sua morte, avvenuta avvenuta a Tomi nel 17 d.C. E quindi il 2017 è istituito come «anno ovidiano» per rimarcarne l'importanza storica.  L'articolo 2 elenca in modo dettagliato i diversi interventi da intraprendere al fine di promuovere la figura e l'opera dell'autore, finanziando progetti negli anni 2017 e 2018, nonché il recupero, restauro e riordino del materiale storico e artistico ovidiano, l'individuazione nella città di Sulmona di una sede idonea a ospitare il museo Ovidio.

Si prevedono il recupero edilizio e la riorganizzazione dei luoghi legati alla sua vita e alla sua opera, nonché un vero e proprio Parco letterario ovidiano, quale itinerario turistico-culturale, e, inoltre, gemellaggio istituzionale tra la città di Sulmona e la città di Roma, luogo in cui soggiornò a lungo, e la prosecuzione del gemellaggio esistente tra la città di Sulmona e la città di Costanza, in Romania, luogo dell'esilio.  I senatori saranno chiamati a pronunciarsi, inoltre, sull'art.3 che istituisce il Comitato promotore della conoscenza della vita e dell'opera di Ovidio, presieduto dal Presidente del Consiglio dei ministri e del quale fa parte anche il presidente della regione Abruzzo. Una novità rispetto a eventi celebrativi precedenti è il Comitato di giovani studiosi dell'opera ovidiana, di età inferiore a venticinque anni, il «Comitato dei cinquanta ovidiani», selezionati con un apposito bando da emanare entro due mesi dalla data di entrata in vigore della presente legge dal medesimo Dicastero. L'articolo 4 prevede un contributo straordinario di 350.000 euro per ciascuno degli anni 2017 e 2018, in favore del Comitato promotore, per la predisposizione e per l'attuazione di un programma di interventi finanziari e di iniziative culturali, informative, scientifiche ed educative e alla realizzazione di un sito web istituzionale.

Forse perché la commedia risulta meno nobilè della poesia, per Plauto le cose sono andate un pò a rilento: sebbene tra i senatori che hanno assunto l'iniziativa, con Mara Valdinosi, Stefano Collina (Pd), Laura Bianconi (Ap) vi sia anche un giornalista e scrittore del calibro di Sergio Zavoli, il ddl che lo riguarda per la celebrazione del ventiduesimo centenario della morte stato assegnato alla commissione Cultura solo il 30 maggio scorso. Eppure, Plauto è stato il primo autore della letteratura latina di cui si conservano opere intere, nonché il primo a dedicarsi esclusivamente a un unico genere letterario, la commedia, appunto, operando, come ricorda la relazione al ddl, «una sintesi originale della commedia nuova greca e di elementi attinti alla tradizione popolare della farsa italica».  E anche fuori dall'Italia, il teatro moderno subì l'influenza di Plauto che molte volte fu imitato assai da vicino da Shakespeare (la «Commedia degli errori»), Molière («Amphitryon» e «Avare») , Beaumarchais («Le mariage de Figaro») , Kleist («Amphitryon»).

Riconosciuto come uno dei più grandi poeti latini, tanto che nel II secolo circolavano circa cento- trenta commedie legate al nome di Plauto, egli è studiato nelle più prestigiose università del mondo per modernità e attualità di linguaggio e contenuti. Anche in questo caso l'articolo 1 stabilisce le finalità di salvaguardia e di promozione del patrimonio culturale, storico, artistico e letterario di Tito Maccio Plauto, celebrando la sua figura nella ricorrenza dei duemiladuecento anni dalla morte e valorizzandone l'opera sia in ambito nazionale che europeo.  L'articolo 2 stabilisce che lo Stato provvede al finanziamento degli interventi, da realizzare negli anni 2017 e 2018, di promozione, ricerca, salvaguardia e diffusione della conoscenza dell'autore e l'art.3 istituisce il Comitato promotore delle celebrazioni plautine, presieduto dal presidente del Consiglio e con la partecipazione del governatore dell'Emilia Romagna (Plauto era di Sarsina, provincia di Cesena-Forlì). Ma se Ovidio batte Plauto sulla dirittura dei tempi d'esame, ha decisamente la peggio sul piano delle risorse messe a disposizione: per il poeta sono messi a disposizione solo 700mila euro in due anni, al commediografo, invece, viene assicurato un contributo straordinario, per lo stesso periodo, di ben 8 milioni di euro. In questo, i senatori sembrano restare fedeli al detto, naturalmente latino, secondo cui carmina non dant panem.
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