Renzi: lotta senza quartiere alla corruzione. E sui migranti: non si vive di paure

Matteo Renzi
2 Minuti di Lettura
Venerdì 12 Giugno 2015, 12:30 - Ultimo aggiornamento: 17:55

Corruzione e migranti: il premier Matteo Renzi tocca i due temi più di attualità parlando nella sede della Regione Lombardia, seduto accanto a Roberto Maroni, alla Conferenza Italia-America Latina e Caraibi.

Bisogna portare avanti «una lotta senza quartiere alla corruzione e alle inefficienze burocratiche» e «contemporaneamente offrire una prospettiva», ha detto il premier.

Poi, sul tema migranti: «Non si può pensare che la globalizzazione sia il pretesto per rinchiudersi.

Nel mondo di oggi ci sono tanti che abbaiano alla luna, vivono sulle paure e pensano che l'unica dimensione sia chiudersi a chiave in casa. Non è così».

«Serve un ideale comune, serve la forza delle idee, non limitarsi a vivacchiare e vivere di paure. Quante persone, nel momento complesso che viviamo, pensano si possa fare affidamento sugli istinti più bassi vivendo di paure, minacce, inquietudini».

«Oggi un ragazzo con uno smartphone ha accesso a una quantità di informazioni maggiore di quella di cui disponeva il presidente degli Stati Uniti d'America 20-25 anni fa. Il punto vero è l'educazione, come discernere tra le informazioni disponibili. Nel mondo globale di oggi le prospettive sono entusiasmanti», ha affermato Renzi. «Nel mondo senza frontiere le identità e le radici non sono più l'ostacolo alla globalizzazione, ma la principale opportunità», ha aggiunto.

«L'Italia deve offrire uno spazio di discussione sugli ideali», ha affermato il premier, che ha ricordato la «storica battaglia contro la pena di morte» e «l'ideale della libertà religiosa, perchè anche paesi vicini a noi pensano sia un problema». «Dobbiamo difendere i nostri ideali e valori ma noi dobbiamo dare uno spazio come Italia a chi pensa che questo tempo non sia fatto solo di paure ma sia entusiasmante, affascinante. Noi andiamo avanti offrendo una speranza concreta, senza passare il tempo a piangere e rimpiangere, ma provando a costruire. L'Italia del resto è la dimostrazione vivente che impegnandosi e non smettendo mai di crederci, le cose si possono fare. Avanti tutta, Italia», ha concluso.

© RIPRODUZIONE RISERVATA