Rai, Renzi accelera: vertice per varare la riforma

Rai, Renzi accelera: vertice per varare la riforma
di Claudio Marincola
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Lunedì 23 Febbraio 2015, 13:31 - Ultimo aggiornamento: 24 Febbraio, 12:43
Ci saranno i capigruppo di Camera e Senato Speranza e Zanda ma anche i sottosegretari Lotti e Giacomelli e il capogruppo in commissione Vigilanza Peluffo. Dovranno decidere la via legislativa più breve da percorrere per riformare la Rai.



Renzi vuole arrivare all'approvazione entro l'estate. La scorciatoia del decreto legge è una strada impervia che non convince del tutto. Piuttosto è una minaccia. Per assurdo la strada del decreto potrebbe portare a un voto di fiducia su una materia da maneggiare con cura, che il Parlamento vuole sia condivisa. Prima ancora che in tribunale potrebbe trovare l'opposizione del capo dello Stato.



Lo scontro con il vice presidente del Senato Gasparri, il padre della legge che oltre dieci anni fa decise l'assetto e la governance dell'attuale sistema radiotelevisivo, è un assaggio di quello che potrebbe accadere se la maggioranza cedesse alla tentazione di una prova di forza.



Sul tavolo del premier ci sono le idee e le proposte degli esperti. La formula che potrebbe prevalere è quella in stile Bbc, meno poteri alla commissione parlamentare di Vigilanza, una fondazione, un'azienda molto più snella, un direttore manager, un capo operativo.



Il piano dell'attuale direttore generale Luigi Gubitosi non convince. Ma andrà avanti: il cda si riunirà giovedì prossimo a Milano e iniziarà a discutere i cambiamenti apportati al documento dopo il parere espresso dalla Vigilanza. Una Rai didattica, pronta a riscoprire la sua vocazione orioginaria, dare una identità al Paese. Fuori i partiti, una sola newesroom, stop agli sprechi, canone nella bolletta elettrica ma quasi dimezzato, pensionamenti incentivati.



Domani intanto a San Macuto si riunirà l'Ufficio di presidenza della Vigilanza con all'ordine del giorno il caso Verro. Il presidente della commissione, il 5 Stelle Roberto Fico vuole andare fino in fondo e chiedere la revoca del consigliere Rai che 5 anni fa avrebbe scritto una lettera all'allora presidente Berlusconi chiudendo la chiusura di 8 trasmissioni, tra cui Servizio Pubblico, Report e Ballarò, considerate "anti-governative" da Verro. Un editto bulgaro partito direttamente da viale Mazzini.