Rappresenta anche un contro-girotondo la scelta di Virzì, da sempre schierato a sinistra. Se nel 2002 il suo collega Nanni Moretti si scagliò contro il partitone di sinistra cercando di abbatterlo al grido «con questi non vinceremo mai» (ce l’aveva con D’Alema e con gli altri), il contro-girotondo di Virzì serve invece ad aiutare la parte politica che gli sta a cuore. Ha fatto una sorta di ciak il regista toscano romanizzato: «Il Pd non ha bisogno di buttafuori ma di buttadentro», così si è espresso.
E ancora: «Sono solo un curioso, confuso e disorientato». Poi interroga il partito prendendo la tessera: «Stiamo facendo opposizione? Ho sentito parlare di orgoglio ma bisogna fare scouting tra i giovani, nelle scuole, lo state facendo?». Virzì si rivolge al presidente dem, Orfini, criticando le sue parole dure contro il ministro Calenda che a sua volta ha preso la tessera del partito. «Scusa Orfini», dice il regista, «non ci serve un buttafuori, non ci piace, non ci conviene. Dobbiamo invece spalancare le porte a tutti».
Sui 5 Stelle: «Attenzione a irridere i loro temi». Sulla situazione a Roma: «Che cavolo state combinando in questa città? Qui c’è un problema di vivibilità enorme». Questa la musica del contro-pifferaio, ma rischia che gli Orfini gli rompano il flauto.
© RIPRODUZIONE RISERVATA