Negazionismo, ddl “restringe” il campo della legge Mancino

Negazionismo, ddl “restringe” il campo della legge Mancino
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Martedì 26 Aprile 2016, 22:20 - Ultimo aggiornamento: 27 Aprile, 16:04
La commissione Giustizia del Senato approva il ddl che introduce l'aggravante del negazionismo, ma nel testo inserisce una parola: «pubblicamente» che di fatto cambia tutta la legge Mancino che punisce le discriminazioni razziali nel loro complesso. «Cadranno molti processi in corso, è davvero gravissimo», commenta la presidente della commissione Giustizia della Camera Donatella Ferranti che si chiede cosa si nasconda dietro l'emendamento presentato da Giacomo Caliendo (FI) che molti nel Pd si augurano che venga respinto in Aula.

«Nel disegno di legge che introduce l'aggravante del negazionismo hanno voluto modificare anche la legge Mancino nel suo complesso. Ci avevano già provato l'altra volta, ma noi alla Camera l'avevamo soppresso. Ora ci riprovano. E sarebbe interessante capire perchè...», commenta ancora Donatella Ferranti. L'aggravante della negazione della Shoa, infatti, viene introdotta in un articolo aggiuntivo alla legge Mancino: il 3 bis in cui si parla espressamente di «pubblica istigazione» e di «pubblico incitamento».

Senza toccare minimamente il provvedimento in vigore dal 1975 che ratifica la Convenzione di New York contro ogni forma di discriminazione razziale. Ma l'emendamento presentato dal senatore di FI Giacomo Caliendo che introduce il termine «pubblicamente» riguarda invece la legge Mancino nel suo complesso, cioè l'articolo 3, «restringendone di fatto il campo di applicazione», come denunciano i deputati Pd. Se anche l'Aula di palazzo Madama approvasse l'emendamento Caliendo tutti gli atti di discriminazione nei confronti di chiunque basati su odio razziale o etnico, religioso dovrebbero venire commessi solo «pubblicamente» per essere puniti. E questo, «in un momento politico così delicato di incitamento all'odio razziale» nei confronti dei migranti, si sottolinea a Montecitorio, «sarebbe davvero gravissimo».

Risulterebbero insomma «depenalizzate le condotte, oggi sanzionate, di istigazione non pubblica per fini discriminatori o di violenza», scrissero i tecnici della Camera quando il Senato provò già l'altra volta a cambiare la Mancino con questo stesso disegno di legge.
E proprio per queste ragioni la modifica all'articolo 3 venne soppressa. Oggi Caliendo la ripropone e la Commissione Giustizia l'ha approvata. «Tutta questa insistenza nel voler rimettere mano alla legge Mancino nel suo complesso, in vigore dal 1975 con effetti importanti, desta non pochi allarmi», si osserva tra i Dem. La discussione generale del ddl si è già conclusa nell'Aula del Senato e il termine per la presentazione degli emendamenti è stato fissato per domani, mercoledì, alle 13.
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