Questa è una formula che ha dato il titolo a celebri libri, come il romanzo di Andrea Camilleri, e a grandi ragionamenti come quello di Vittorio Foa nella sua autobiografia "Il cavallo e la torre". Ma soprattutto, la "mossa del cavallo" è un modo di dire entrato nel comune linguaggio politico, oltre che in quello letterario. Il vocabolario Zanichelli lo registra all'interno della parola "cavallo", specificando che non è solo uno spostamento a elle di questo pezzo sulla scacchiera ma anche, dal punto di vista figurato, di una iniziativa abile e inattesa, fatta di velocità spiazzante rispetto alla routine e alla linearità scacchistica, che permette di liberarsi da un impedimento o di uscire da una situazione critica. Ecco allora Salvini che usa la mossa del cavallo per aggirare il Cavaliere di Arcore.
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