Elezioni, corsa al rinnovo della tessera elettorale: disagi nel Lazio

Elezioni, corsa al rinnovo della tessera elettorale: disagi nel Lazio
di Fabio Rossi
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Sabato 3 Marzo 2018, 07:55 - Ultimo aggiornamento: 15:42

Più di due milioni di romani sono chiamati alle urne, domani nei 2.600 seggi allestiti nella Capitale, per le elezioni Politiche a cui, qui, si aggiungono anche le Regionali (4,8 milioni gli aventi diritto al voto in tutto il Lazio). Tre le schede che saranno consegnate agli elettori (soltanto due agli under 25, che non votano per il Senato): una di colore rosa per la Camera dei deputati, una gialla per il Senato e una verde per la Regione. Si vota solo domani, dalle 7 alle 23. A seguire sarà eseguito lo spoglio delle schede per Palazzo Madama, seguito immediatamente da quello per Montecitorio. Lo scrutinio delle regionali inizierà invece lunedì, alle 14. Le schede saranno munite di un tagliando anti-frode che il presidente del seggio dovrà staccare prima di metterle nell'urna. Oggi, per il silenzio elettorale, è prevista anche stretta sul controllo degli striscioni, in occasione di Lazio-Juventus all'Olimpico.

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REBUS DOCUMENTI
Sono giorni di grande lavoro per gli uffici di Campidoglio e Municipi che, oltre al consueto impegno per far funzionare al meglio la macchina del voto, sono chiamati a consegnare un numero mai così alto di nuove tessere elettorali: l'anagrafe centrale di via Petroselli e i relativi uffici municipali saranno aperti anche oggi, dalle 9 alle 18, e domani, dalle 7 alle 23, per rilasciare tessere e duplicati. Ma l'incognita maggiore è legata ai tempi di consegna delle nuove carte d'identità elettroniche: molti romani si sono accorti solo all'ultimo momento di avere un documento non valido (o di non averlo proprio) ma, a differenza del passato, non possono contare sul rilascio immediato di una carta d'identità cartacea. Per questo motivo il ministero dell'Interno ha chiarito che è possibile votare presentando la ricevuta della richiesta della carta d'identità elettronica.

COME SI VOTA
Per votare per Camera e Senato l'elettore può apporre una croce sulla lista, estendendo così il voto anche al candidato uninominale collegato. Oppure può apporre un segno su un candidato uninominale, e il voto si estenderà alla lista o liste collegate in misura proporzionale alle preferenze ottenute nel collegio da ogni singola lista. Il voto è valido anche se si appone il segno sia sul candidato che su una lista collegata. Non è invece possibile il voto disgiunto, cioè votare per un candidato uninominale e per una lista collegata a un altro. Per la Regione si può invece indicare soltanto il candidato presidente - e in questo caso il voto non si estende alle liste - oppure solo per la lista, estendendo così la preferenza anche al candidato presidente. Qui è ammesso il voto disgiunto. Si possono esprimere fino a due preferenze per i candidati al consiglio regionale, di sesso diverso.

MALATI E DISABILI
Chi è ricoverato in ospedale o casa di cura può votare nel luogo di ricovero. Gli elettori con grave impedimento fisico possono essere accompagnati nella cabina elettorale. Chi dipende da apparecchiature elettromedicali può votare a casa. Anche i detenuti possono votare, dopo aver inviato al sindaco una dichiarazione con l'attestazione del direttore dell'istituto. Intanto sul clima incandescente della campagna elettorale irrompe il lancio di una molotov, senza conseguenze contro l'insediamento rom di San Paolo. E la deputata Ileana Argentin (Pd), denuncia: «Sono sconvolta, ero al mercato di largo Spartaco e una donna si è avvicinata e mi ha detto: ma che ci viene a fare qui, pensa che la votiamo perché sta in carrozzina? Si fa usare dal Pd, io voto a destra. E poi mi ha tirato in faccia uno dei miei volantini».
 

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