Cancellieri, Renzi: si dimetta prima di mozione di sfiducia

Cancellieri, Renzi: si dimetta prima di mozione di sfiducia
di Diodato Pirone
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Lunedì 18 Novembre 2013, 07:22 - Ultimo aggiornamento: 11:49

Per Matteo Renzi, che con ogni probabilit dopo le primarie dell’8 dicembre sar il prossimo segretario del Pd, il ministro Cancellieri deve “semplicemente” dimettersi prima del voto, in programma dopodomani, sulla mozione di sfiducia presentata dai grillini. «Non è questione di mozioni di sfiducia - ha sottolineato ieri Renzi durante la trasmissione “Che tempo che fa” - Io sono convinto che la Cancellieri sia una persona per bene, un servitore dello Stato. Ma il punto è un altro. Con le sue telefonate ai Ligresti sembra che la legge non sia più uguale per tutti. Quindi prima delle votazioni sulle mozioni sarà lei stessa a dover fare un passo».

E le eventuali conseguenze sul governo? Per Renzi L’esecutivo non soffrirà di un eventuale passo indietro del ministro. «Sembra che se uno starnutisca il governo possa cadere - ha detto Renzi - Evidentemente non è così. Il governo sta in piedi per attuare il suo programma e la sua vita non può dipendere da singoli episodi».

LA SORTITA

Parole che hanno chiuso una giornata durnate la quale il ”caso Cancellieri” è stato senza sosta in un frullatore. A dare il ”là” alla giornata è stato a metà mattinata Pippo Civati che in uno sfogo sul suo blog («Basta con l’ipocrisia. Non se ne può più») ha annunciato la presentazione di una propria mozione di sfiducia verso il ministro Cancellieri. «Presenterò un testo all’assemblea dei parlamentari democratici prevista per martedì - ha scritto Civati - Il Pd dice di non poter sfiduciare il ministro perchè non si può votare la mozione del Movimento 5Stelle, segnalo che ne possiamo presentare una noi». Una presa di posizione che nelle redazioni dei giornali ha rialzato la tensione sul caso del ministro e che è stata rilanciata nel pomeriggio da Laura Puppato candidata alle primarie Pd del 2012. «Concordo con Civati: la mozione di sfiducia la dobbiamo presentare noi senza se e senza ma - ha dettato la Puppato alle agenzie di stampa - Si tratta di una questione di chiarezza di fronte ai nostri elettori. Il Pd deve uscire dall'equivoco e lo devono fare Enrico Letta, Epifani e i candidati alle primarie».

IL LIMITE

Subito dopo tutt’altroa musica - ma persino più sgradevole per il ministro - l’ha suonata il viceministro dell’Economia, Stefano Fassina. «Il ministro Cancellieri deve valutare la posizione di una parte significativa della maggioranza: è evidente che il rapporto si è incrinato e che una valutazione vada fatta», ha scandito ai microfoni del Tg3. E’ la mozione di sfiducia? «Civati deve ricordarsi che fa parte di un partito e che decisioni così rilevanti vanno prese assieme - è il Fassina-pensiero - Siamo in campagna congressuale ma a tutto c’è un limite. C'è l'assemblea del gruppo parlamentare martedì sera e lì verranno prese le decisione necessarie. È un'idea di partito inaccettabile quella in cui uno si sveglia e presenta una mozione di sfiducia». «Mi dicono che sono isolato - è stata la controreplica di Civati - Ma io voglio portare questa mia proposta al partito. Decidiamo. Io voglio un voto. In un senso o nell'altro. Non voglio prendere una decisione isolata».

Parole pronunciate prima dell’intervista televisiva di Renzi che è stata molto tagliente verso la Cancellieri. Anche nei riferimenti ad una contiguità con i Ligresti dei quali Renzi ha ricordato le motivazioni dell’arresto per «aver trasformato Fonsai in una specie di bancomat familiare». Sul fronte politico solo il centrodestra difende compattamente il ministro.

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