Venezuela, dipendenti della Pepsi arrestati per non aver prodotto abbastanza

Stabilimento Pepsi in Venezuela
di Ida Artiaco
2 Minuti di Lettura
Lunedì 21 Dicembre 2015, 17:02 - Ultimo aggiornamento: 27 Dicembre, 17:30
Alcuni lavoratori sono stati arrestati da ispettori governativi nello stabilimento di produzione di una delle bevande più conosciute al mondo, e poi rilasciati. È successo in Venezuela, e più precisamente nella fabbrica della Pepsi-Cola di Miranda, nella località di Caucagua, dove il personale è stato rimesso in libertà dopo la stretta del Governo nei confronti della Empresas Polar, azienda proprietaria del famoso marchio nel Paese sudamericano. Il motivo? Non produrre abbastanza Cola, e di proposito.

Il presidente venezuelano Nicolas Maduro ha infatti accusato la società di nuocere gravemente ai conti dell’intera Nazione. Il riferimento è allo stop della produzione deciso dalla Polar, come la stessa azienda ha confermato con un post su Twitter, a causa della mancanza di materie prime, che secondo una normativa locale, non possono arrivare dall’estero. In poche parole, il rallentamento delle attività nella divisione di Miranda getterebbe l’economia del Paese in una crisi gravissima. Gli ispettori del governo non hanno accettato di buon grado la decisione dell’impresa, arrestando gran parte dei lavoratori dopo aver ordinato di ricominciare a realizzare la bevanda gassata.

Secondo i media locali, ad essere fermati sono stati il manager della fabbrica, due responsabili delle risorse umane e un avvocato. Già qualche giorno fa il numero uno venezuelano aveva puntato il dito contro il Ceo di Polar, Lorenzo Mendosa, definendolo un “demonio perverso e cattivo che fa solo i suoi interessi e non quelli della gente”, e accusandolo di essere insieme alle “forze imperialiste e alle compagnie private” il responsabile della sconfitta del suo partito nelle ultime elezioni dell’Assemblea nazionale del Paese. La carenza di prodotti sarebbe diventata cronica e frutto di una guerra economica condotta dai leader dell’opposizione e dalle aziende contro di lui. La Polar ha però smentito questa versione dei fatti.