Le immagini risalgono al primo gennaio. Si vede il figlio dell'ex governatrice dell'Alaska che si avvicina al lavandino ma per arrivare al rubinetto si appoggia con i pedi alla schiena del cane di famiglia. Il titolo che accompagna le foto è festoso e benaugurante: “Happy New Year!”. Lo scopo del post è infatti fare gli auguri di buon anno e nel messaggio Palin azzarda la metafora con il figlio che vuole lavare i piatti e non si ferma davanti agli ostacoli ma li trasforma in trampolino di lancio.
Si tratta di tre foto innocenti, gridano al complotto della sinistra i difensori di Palin che minimizzano.
«Povero cane, fatelo scendere, non è mica un tappetino!» scrivono invece moltissimi animalisti infuriati.
Il post ha macinato in poche ore oltre 23 mila commenti e quasi 70 mila “mi piace”. Palin nei giorni seguenti ha deciso di affrontare la bufera di indignazione e ha scritto una lettera alla PETA, l’associazione per il trattamento etico degli animali, regalando altre foto di Jill, il labrador nero “parte della famiglia Palin” e di altri cani che si prestano a fare da rialzo ai bambini. Palin non teme i detrattori e parla di ipocrisia: «Dove eravate quando l’uomo della vostra vita Barack Obama dichiarava di aver mangiato cani morti?” e rincara la dose "Almeno mio figlio non li mangia».
Palin si riferisce al racconto pubblicato nelle memorie del presidente, "Dreams of my father", sul periodo trascorso in Indonesia col padre.