La donna è stata considerata colpevole, insieme al suo compagno, di aver picchiato e torturato il figlio fino alla morte.
Il bambino, il piccolo Daniel, è morto dopo essere stato picchiato e torturato per almeno un anno. Il bambino veniva tenuto chiuso in una gabbia tra la sporcizia e i suoi stessi escrementi, era costretto a ingoiare sale, a "servire" i suoi genitori, a pulire la casa, era picchiato e tenuto senza cibo.
Gli assistenti sociali, a cui era arrivata la segnalazione, non sono potuti intervenire per carenza di personale e dopo mesi di torture e sofferenze il piccolo non ce l'ha fatta ed è morto.
I soccorsi constatarono che Daniel era morto sul luogo e l'autopsia confermo le violenze subite dal piccolo.
La sentenza dell'ergastolo è stata emessa nel 2013 a carico della donna e del compagno, complice delle violenze sul bambino. Dopo soli 2 anni di carcere però, dopo aver chiesto più volte la libertà vigilata (negata ogni volta dal giudice), Magdalena è morta in carcere, anche se, come lo stesso Mirror riporta, non sono state diffuse le cause del decesso.