Isis, nuova ondata di raid Usa in Siria e Iraq. Prima vittima americana

Isis, nuova ondata di raid Usa in Siria e Iraq. Prima vittima americana
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Domenica 5 Ottobre 2014, 16:22 - Ultimo aggiornamento: 6 Ottobre, 09:40

Nuova ondata di raid aerei americani contro le forze dell'Isis. I bombardamenti - si legge in un comunicato del Centcom - hanno avuto come obiettivo alcune postazioni in Siria e in Iraq.

Ieri intanto l'Isis ha diffuso un nuovo video in cui un jihadista a volto scoperto lancia minacce in inglese contro il premier britannico David Cameron. «Mandateli tutti, mandate anche i vostri riservisti e ve li rimanderemo indietro uno ad uno nelle bare», dice un giovane barbuto identificato come Omar Hussein, 27enne inglese ex guardia di un supermercato. Cameron ha ribadito l'impegno del Regno Unito a combattere i jihadisti, ma intanto un parente dell'ultimo ostaggio britannico ucciso, Alan Henning, ha detto che il governo di Londra «avrebbe potuto fare di più» per salvarlo.

La lotta all'Isis fa nel frattempo registrare la sua prima vittima americana.

Si tratta di un marine di 21 anni, il caporale Jordan Spears, il cui corpo è finito nelle acque del Golfo Persico in seguito a un incidente. L'elicottero su cui si trovava, infatti, è precipitato in mare subito dopo il decollo da un mezzo anfibio. Le ricerche del corpo del soldato, spiega il pentagono, sono state vane.

Fino a 100 jihadisti britannici avrebbero defezionato dall'Isis e, fuggiti da Iraq e Siria, resterebbero bloccati in Turchia nel timore che rientrando nel Regno Unito possano essere arrestati dalle autorità britanniche. Lo scrive il Sunday Times. Stando al domenicale, alcuni disertori vorrebbero stabilirsi nei paesi d'origine delle proprie famiglie, come Pakistan e Bangladesh, o nel caso di quelli di origini arabe del del Nord Africa, in Tunisia, Algeria, Yemen e Libia.

In alcuni casi sarebbero fuggiti da zone come Aleppo e Raqqa in Siria, dopo la delusione per aver passato la gran parte del tempo combattendo contro gruppi ribelli rivali invece che contro le forze del regime di Assad.

Secondo una fonte di ambienti governativi britannici citata dal Sunday Times, «Ci sarebbero circa 100 jihadisti britannici in attesa in una sorta di limbo in Turchia, prima di poter raggiungere paesi come Pakistan, Bangladesh e Algeria, dove erano nati i loro genitori e dove possono contare su parenti per potersi fermare». Secondo lo scenario tracciato «per questi jihadisti la scelta è diventata molto limitata: non possono tornare in Siria perché verrebbero molto probabilmente uccisi per aver defezionato e non possono tornare in Gran Bretagna dove la prospettiva è di andare in prigione».