Allarme Oxfam, 750 mila civili rischiano di restare in trappola a Mosul

Allarme Oxfam, 750 mila civili rischiano di restare in trappola a Mosul
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Martedì 14 Febbraio 2017, 16:17 - Ultimo aggiornamento: 15 Febbraio, 18:17
Roma Sono 750 mila i civili che rischiano di restare intrappolati nella parte occidentale di Mosul senza avere nessuna via di fuga sicura dai combattimenti. E’ l’allarme lanciato da Oxfam, alla vigilia dell’offensiva anti-ISIS per la riconquista della parte ovest della città, che potrebbe scattare in qualsiasi momento nei prossimi giorni. La situazione umanitaria (nella parte ovest della città) è in continuo peggioramento, soprattutto dopo l’interruzione dei rifornimenti per i civili lo scorso novembre, durante la prima fase dell’operazione militare per la riconquista della parte est di Mosul. A destare maggiore preoccupazione è la situazione che si potrebbe generare durante gli scontri nella parte vecchia della città, dove i quartieri densamente popolati potrebbero diventare una “trappola mortale” per migliaia di uomini, donne e bambini. Per questo motivo la fondazione umanitaria Oxfam lancia un appello urgente alla Coalizione irachena, affinché venga rispettato l’impegno del Primo Ministro iracheno, nel dare priorità alla protezione dei civili nel corso delle operazioni militari.

Dall’inizio dell’offensiva si contano oltre 2 mila tra vittime e feriti tra i civili, 190 mila i profughi. Nonostante l’impegno a garantire la sicurezza dei civili, infatti, nei tre mesi dall’inizio dell’offensiva per la riconquista della città, circa 2 mila civili sono rimasti uccisi o feriti e oltre 190 mila persone sono state costrette ad abbandonare le proprie case e, per adesso, solo 30 mila vi hanno fatto ritorno. Questa nuova fase dell’offensiva su Mosul rischia di mettere ancora più a rischio l’incolumità dei civili, dopo che già in molti sono rimasti uccisi nei combattimenti dello scorso autunno.

Oxfam sta già predisponendo forniture di prima assistenza per far fronte ad una nuova ondata di profughi, che si ritiene possa arrivare a 250 mila persone, nel momento in cui scatterà la seconda fase dell’offensiva su Mosul. Ha inoltre già distribuito coperte, kit igienici e altri generi di prima necessità nei villaggi a sud di Mosul, dove si sta concentrando il maggior afflusso di profughi dalla città e ha in programma di intervenire per sostenere i centri di primo soccorso medico nella zona.
 
 
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