L'Iran punta al boom demografico: stretta sui preservativi e divieto di vasectomia

La fine del Ramadan a Teheran (AP Photo/Vahid Salem)
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Mercoledì 13 Agosto 2014, 21:26 - Ultimo aggiornamento: 16 Agosto, 09:38
​L’Iran vive una nuova fase, politica, ma anche sociale. L’occidentalizzazione tanto temuta dagli ayatollah ha tra le coseguenze quella di una contrazione delle nascita. I livelli non sono quelli europei, ma sicuramente nemmeno quelli di un tempo, 1,6 figli a donna. Così, per rimediare il parlamento ha votato dei restringimenti all’utilizzo dei contraccetivi, molto diffusi nel Paese, e a interventi come la vasectomia.



Era stato la guida spirituale Ali Jamaney a chiedere più figli «per rafforzare l’identità nazionale», in opposizione ai tanto temuti «valori occidentali». Ancora non è chiaro come si intenda procedere per contrastare i metodi contraccettivi, si sa che molta pressione viene fatta sui medici, ma è chiaro che non basta. Una misura adottata è quella della proibizione di qualsiasi pubblicità di pratiche che ostacolino l’aumento delle nascite. Ora la palla passa al consiglio dei guardiani, un gruppo di giudici fortemente conservatori. Con l’attuale tasso di fecondità, l’Iran passerebbe dai 75 milioni di abitanti di oggi ai 31 del 2094.
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