«Quando si trovava agli arresti domiciliari - dice all'Ansa l'avvocato Egidio Albanese, difensore della maestra - aveva già subito minacce dalle stesse persone, che avevamo provveduto a denunciare». Nel corso delle indagini che portarono all'arresto della donna, le immagini videoregistrate all'interno della classe e l'ascolto audio, in un periodo di circa 40 giorni, hanno consentito - secondo gli investigatori - di accertare «ripetute condotte violente (spinte, schiaffi, strattonamenti, urla) tenute dalla maestra».
Elementi che, sempre secondo gli investigatori, denoterebbero «incapacità nel gestire i piccoli alunni durante l'orario scolastico, nonché assenza totale di metodo educativo, mancanze cui la stessa ha tentato di sopperire con aggressività e violenza, sia fisica che psicologica».
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