Firenze, Chianti, Brunello, Sassicaia: oltre 20mila litri di vino fasullo pronti per le tavole di Natale

Vini contraffatti scoperti con l'Operazione Bacco
di Luisa Mosello
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Giovedì 22 Dicembre 2016, 19:51 - Ultimo aggiornamento: 24 Dicembre, 19:31

Fiumi di vino adulterato. Litri e litri del nettare degli Dei che da fiore all'occhiello del made in Italy erano stati trasformati in falsi da bere. Imitazioni di grandi uvaggi destinate alle tavole di consumatori ignari della truffa. E' stata la Direzione distrettuale antimafia di Firenze a smantellare una vera e propria associazione per delinquere finalizzata alla produzione e all'immissione nel circuito commerciale di vino contraffatto. In tre sono finiti agli arresti domiciliari  dopo le perquisizioni eseguite ieri dai carabinieri del Nas del capoluogo toscano nell'ambito dell'operazione "Bacco" estesa anche alla provincia di Salerno. 
  

 

Le indagini, dirette dal Sostituto Procuratore della Dda di Firenze Giulio Monferini, sono partite dalla segnalazione di un ristoratore toscano insospettito dal basso costo della merce. Così è stata individuata un'articolata organizzazione criminale che produceva e vendeva sia in Italia che all'estero bottiglie con false etichette di vini pregiati e con fascette contraffatte indicanti la Doc e la Docg inesistenti.

Già in viaggio verso il Costa Rica ben 18 mila bottiglie di rosso non d'autore. E 9 mila i litri di vino sfuso in attesa di prendere la strada dei cenoni sia dentro che fuori i confini italiani. Sequestrati dai Nas insieme a una grande quantità di alcol, fascette falsificate e attrezzature varie per realizzare il fake pronto per finire nel bicchiere.

Al prodotto "rivestito" veniva aggiunto dell'alcol per aumentarne la gradazione e confondere ancora di più l'acquirente che credeva di comprare magari un Brunello, un Chianti o un Sassicaia di alta qualità certificata e invece si ritrovava a degustare tutt'altro, un semplice vinello di scarso valore. L'imbottigliamento e il confezionamento avveniva in un'azienda agricola a Empoli, in provincia di Firenze. Quindi il vino era stoccato all'interno di depositi nel Lazio e nell'Emilia Romagna prima di partire per i negozi, le enoteche e i ristoranti dove era molto atteso, soprattutto in vista delle feste imminenti.

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