Secessionisti, il leader al giudice: «Mi dichiaro prigioniero di guerra»

Secessionisti, il leader al giudice: «Mi dichiaro prigioniero di guerra»
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Venerdì 4 Aprile 2014, 17:41 - Ultimo aggiornamento: 5 Aprile, 16:03

​Luigi Faccia, il leader dei secessionisti veneti arrestati nell'operazione dei Ros, non ha risposto al Gip che oggi lo ha sentito in carcere a Vicenza per l'interrogatorio di garanzia. «Sono un prigioniero di guerra» ha detto l'ex Serenissimo - si è appreso dai suoi legali - dopo essersi avvalso della facoltà di non rispondere. Faccia, accusato di associazione con finalità di terrorismo ed eversione, si è mostrato combattivo e determinato, spiegano i legali, nel portare avanti i suoi ideali di indipendenza.

L'avvocati «Ritengo che tutti i miei assisiti abbiano chiarito sufficientemente la loro estraneità alle accuse».

Lo ha detto l'avvocato Luca Pavanetto, difensore di Lucio Chiavegato, Pietro Turco e Andrea Meneghelli, tre delle 24 persone arrestate nell'ambito dell'indagine della Procura di Brescia su una presunta organizzazione armata che progettava la secessione del Veneto.

Li ho visti un anno fa «I miei assisiti - ha detto il legale, al termine degli interrogatori di garanzia - hanno risposto a tutte le domande del Gip di Brescia». «In particolare, per quanto riguarda Chiavegato - ha aggiunto - è emerso un distacco totale dalla vicenda». Secondo Pavanetto, Chiavegato avrebbe spiegato che «da più di un anno non frequentava le persone coinvolte nell'indagine. Ed ha dimostrato - ha aggiunto il legale - che molti aspetti contestati gli erano del tutto sconosciuti, dal particolare delle chiavette fino alla trasformazione del famoso trattore che sarebbe dovuto diventare un carro armato». Chiavegato, presidente della Life (Liberi imprenditori federalisti europei), tra i leader del Coordinamento 9 dicembre, ritenuto l'ala moderata dei forconi, ha infine ribadito di «voler arrivare pacificamente all'indipendenza del Veneto».

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