Sardegna, accuse dopo la strage: 16 morti, 3mila sfollati

Allagamenti vicino a Olbia
di Umberto Aime
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Mercoledì 20 Novembre 2013, 07:52 - Ultimo aggiornamento: 20:04

La Sardegna in ginocchio, martoriata e uccisa dal ciclone Cleopatra. L’isola delle meraviglie, delle spiagge bianche e del mare azzurro smeraldo dalla pioggia torrenziale, dal fango e dai fiumi che hanno straripato dovunque è stata trasformata in qualcosa di spettrale e terrorizzante. La “bomba d’acqua” di lunedì ha travolto donne, bambini e uomini, case e ovili, ponti e strade, inghiottito auto. Una tragedia immane, sconcertante con un elenco di morti che mette i brividi. Sedici le vittime e le croci di quelle morti orrende sono sparse in ogni angolo della Sardegna. Distruzione e disperazione, senza differenze di censo ed età. Fra le vittime ci sono madri intrappolate in auto con le figlie, immigrati richiusi come topi nel garage dove vivevano in clandestinità, un poliziotto, allevatori, pensionati, famiglie intere: è stata una strage.

IL LUTTO E I DANNI

Ora la Sardegna è in lutto, colpita nelle campagne dove i danni, secondo le prime stime della Coldiretti, hanno superato il miliardo, nelle migliaia di abitazioni martedì invase da oltre un metro d’acqua e oggi dichiarate pericolanti dai vigili del fuoco, che hanno ordinato lo sgombero immediato per duemilatrecento famiglie, ma nella sola Olbia _ uno degli epicentri del ciclone, oltre alla provincia di Nuoro _ sono almeno altre duemila persone ad aver trovato rifugio fra parenti ed amici senza passare nei centri d’accoglienza organizzati dai Comuni. È una Sardegna colpita nel profondo e la solidarietà è arrivata immediata e spontanea: da Papa Francesco alla Confindustria, dall’Europa e alle banche fino alla gente comune, pronta ad aprire sottoscrizioni, a inviare aiuti e squadre di soccorso. Servono anche i soldi, perché ci sarà molto, tanto da ricostruire: il governo ha finanziato subito venti milioni per far fronte all’emergenza, e il premier Letta promette che le spese per la ricostruzione verranno escluse dai vincoli del patto di stabilità.

I SOCCORSI

I vigili del fuoco richiamati tutti al lavoro, gli oltre duemila uomini messi in campo dalla Protezione civile e dalla Regione, che ha annullato i turni di riposo dei Forestali. Anche l’Esercito si è mobilitato, con gli elicotteri che per tutta la notte hanno sorvolato le campagne per individuare i dispersi. Uno, nel Nuorese, è stato trovato vivo, aveva trascorso la notte aggrappato a un albero mentre il suo gregge veniva spazzato via dalla frana, un altro, nella stessa provincia, è ancora introvabile e secondo alcune fonti potrebbe essere lui il diciassettesimo morto ucciso dal ciclone. Cleopatra è il nome di questa tempesta maledetta, che sulle mappe meteo era stata avvistata per tempo, tanto che ventiquattr’ore prima la Protezione civile aveva lanciato l’allarme generale e detto che «senza un’immediata prevenzione molte persone avrebbero rischiato la vita», come ha detto il ministro dell’Ambiente Andrea Orlando nella sua comunicazione urgente alla Camera. Ma non è bastato lo stato d’allerta e tanto meno una sempre approssimativa difesa del territorio dalla follia umana, come hanno denunciato gli ambientalisti e l’Ordine dei geologi, per salvare la Sardegna da un evento eccezionale: sono stati 500 i millimetri d’acqua caduti martedì, una vera bomba dall’effetto devastante, cioè la stessa quantità di pioggia che gli uffici meteo registrano nell’isola in sei mesi. Cleopatra sarà ricordata purtroppo come uno di quegli “accadimenti” che piombano sulla terra ogni mille anni, come hanno ripetuto più volte anche per frenare le polemiche il presidente della Regione Ugo Cappellacci, il capo della Protezione civile nazionale Franco Gabrielli e il premier Enrico Letta. I due rappresentanti dello Stato sono arrivati in Sardegna nella mattinata di ieri: Gabrielli ha presieduto un vertice a Nuoro, mentre Letta, in serata, è stato in Gallura, l’area più colpita con 13 morti fra Olbia e Arzachen: «Lo Stato c’è è presente, insieme alla Regione, è non abbandonerà la Sardegna».