Sarah, la cugina Sabrina resta in cella
Misseri vuole ritrattare la violenza

Cosima Serrano lascia la procura
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Lunedì 18 Ottobre 2010, 09:59 - Ultimo aggiornamento: 22 Ottobre, 00:55
ROMA (18 ottobre) - Il gip ha convalidato l'arresto di Sabrina Misseri, accusata di concorso in omicidio della cugina Sarah Scazzi, 15 anni, uccisa il 26 agosto scorso ad Avetrana, vicino a Taranto. Da quanto si saputo, Sabrina ha negato ogni addebito anche davanti al giudice.



«Tutto quello che sta accadendo è assurdo. Ma dal carcere escono gli innocenti?», ha chiesto Sabrina Misseri al suo difensore, l'avvocato Vito Russo, a conclusione dell'udienza di convalida del fermo. «Attendiamo serenamente il provvedimento del gip sulla misura cautelare di Sabrina - ha aggiunto il difensore a proposito del fatto che il giudice si è riservato di decidere sulla custodia cautelare della giovane - Il fatto che il gip si sia riservato di decidere per noi è già un risultato importante».



«Le contraddizioni sugli orari sono apparenti. Sabrina ha confermato la sua versione dei fatti, ha fatto delle puntualizzazioni ed è pronta all'eventuale confronto con il padre. Lei urla la sua innocenza e dagli elementi che abbiamo a disposizione non c'è motivo per non crederle - aggiunge Russo - Non abbiamo avuto ancora accesso agli atti. Non conosciamo nel dettaglio quello che ha detto Michele Misseri nell'ultimo interrogatorio. Ci atteniamo ai fatti: Sabrina ha risposto con determinazione a tutte le domande del gip». Se sarà emessa un'ordinanza di custodia cautelare nei suoi confronti - conclude Russo - «faremo immediatamente ricorso al Tribunale del riesame».



Cosima Serrano, madre di Sabrina e zia di Sarah, è stata sentita per tre ore in procura a Taranto in qualità di "persona informata sui fatti". La donna dovrà ripercorrere tuti i momenti decisivi successivi al delitto. Il suo racconto sarà poi messo a confronto con la testimonianza di Mariangela Spagnoletti, l'amica di Sabrina che ha inchiodato la ragazza a tutte le sue contraddizioni e che in pratica le ha aperto le porte del carcere di Taranto. L'interrogatorio di Cosima Serrano si è concluso intorno alle 19. La donna è stata ascoltata dal Pm Mariano Buccoliero e dal procuratore aggiunto Piero Argentino, poi è stata fatta uscire da un'uscita secondaria: si è allontanata a bordo dell'automobile con la quale era giunta a Taranto, condotta dalla sorella maggiore Emma. A bordo c'era anche la figlia di Cosima, Valentina Misseri, sorella maggiore di Sabrina.



In procura un amico di Sabrina. Poco dopo è arrivato per essere ascoltato anche Alessio Pisello, uno degli amici che Sabrina frequentava insieme con Sarah. Alessio è uno degli amici della comitiva dei grandi che Sarah Scazzi, 15enne, frequentava insieme con la cugina.



Nei prossimi giorni ci potrebbe essere anche un confronto tra Sabrina e il padre, Michele Misseri, che l'ha accusata durante un incidente probatorio che verrà chiesto ufficialmente domani dai legali di Sabrina, gli avvocati Vito Russo ed Emilia Velletri. Ma l'uomo potrebbe essere anche ascoltato da solo «per cristallizzare definitivamente le sue dichiarazioni», come ha spiegato il procuratore capo Franco Sebastio durante la conferenza stampa di ieri. «Secondo me sarebbe meglio per tutti fare questo confronto per accertare con chiarezza i fatti», ha sottolineato l'avvocato di Sabrina Vito Russo. «Ho già avanzato la richiesta di incidente probatorio con il confronto venerdì sera durante l'interrogatorio nella caserma di Manduria - aggiunge - e i pm si sono dichiarati d'accordo».



L'inchiesta intanto va avanti e restano dubbi e ombre sul ruolo della cugina. I magistrati lavorano su uno scenario che se confermato cambierebbe e aggraverebbe la posizione di Misseri e della figlia: l'agghiacciante omicio non sarebbe infatti avvenuto in seguito a un raptus, ma sarebbe stato premeditato e messo a punto con lucidità.



Michele Misseri vuole ritrattare la propria confessione di aver violentato Sarah dopo averla uccisa. Lo ha detto a la Vita in diretta su Rai1, il giornalista Giacinto Pinto, spiegando di aver appreso dall'avvocato difensore di Misseri, Daniele Galoppa, che il proprio assistito ha chiesto di essere risentito dai magistrati. Misseri raccontò di aver violentato Sarah sotto il fico vicino al casolare nel quale egli è nato. Dopo aver ucciso Sarah nel garage, caricò il corpo in macchina e lo portò prima nei pressi del casolare. Lì svestì il cadavere e, cedendo ad un impulso, lo violentò. Poi rimise il corpo in auto e lo portò a poca distanza, in un fondo agricolo, dove gettò il corpo in una cisterna di poche decine di centimetri di apertura, lo seppellì gettando pietre nel pozzo e coprì l'imboccatura con rami.



Il medico legale che ha compiuto l'autopsia ha esaminato un corpo rimasto in acqua per oltre 40 giorni: di qui, secondo il medico, l'impossibilità di stabilire dal solo esame autoptico se la violenza sessuale ci sia stata. Il prof. Strada in quella circostanza rese anche noto che forse si sarebbe potuto trovare tracce della violenza con esami più complessi, ma la questione era tutta aperta. Nonostante avesse confessato di aver violentato il cadavere, nelle contestazioni di reato mosse a Michele Misseri dalla procura di Taranto nel decreto col quale ne fu disposto il fermo, non compariva il vilipendio di cadavere. Gli furono infatti contestati il 7 ottobre dalla procura le accuse di sequestro di persona, omicidio volontario e occultamento di cadavere. Il reato di vilipendio di cadavere gli viene contestato solo nell'udienza di convalida del fermo dinanzi al gip l'8 ottobre.



«Michele Misseri vuole ritrattare? Non mi meraviglia. Si tratterebbe dell'ennesima versione dei fatti. Questa persona non è attendibile, non può essere considerata attendibile - commenta l'avvocato Vito Russo, che insieme con la moglie Emilia Velletri assiste Sabrina Misseri - Ho sentito che Misseri pare voglia ritrattare le dichiarazioni autoaccusatorie sul vilipendio di cadavere, reato che colpisce particolarmente l'opinione pubblica. E poi cosa farà? Ritratterà anche sull'occultamento del corpo della povera Sara? Questo atteggiamento secondo me rende debole la chiamata in correità della figlia Sabrina».