La sera del 17 dicembre i 24 profughi (tutti arrivati in Italia la scorsa estate da Paesi dell'Africa) sono scesi in strada, a Ceranova. Hanno rovesciato ogni genere di rifiuti lungo la via più frequentata del paese. Alcuni residenti, sentendo un vociare continuo e altri rumori giungere dalla strada, sono usciti di casa. La discussione tra i profughi e gli abitanti di Ceranova ha ben presto assunto toni molto accesi e la situazione ha rischiato di degenerare. Per riportare la tranquillità sono dovuti intervenire prima il sindaco Alessandro Grieco e, subito dopo, tre auto dei carabinieri. Il giorno dopo Grieco si è recato in Prefettura, a Pavia, per segnalare il caso e chiedere aiuto. «Siamo un paese tranquillo - ha commentato il sindaco -. Non siamo abituati a situazioni del genere. Vogliamo che la tranquillità dei nostri abitanti venga garantita».
I provvedimenti non si sono fatti attendere.
Uno dei «capi» dell'improvvisata rivolta di giovedì scorso, un ragazzo africano di 25 anni, è stato espulso. Intanto però la vicenda ha suscitato diverse reazioni politiche. Alessandro Cattaneo, ex sindaco di Pavia ed attuale dirigente nazionale e provinciale di Forza Italia, ha parlato di «episodio che non merita quasi di essere commentato. Tutto questo è incredibile, in un momento in cui dobbiamo sostenere una situazione sociale pesantissima, tra padri separati che spesso restano senza una casa e anziani da aiutare».
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