«Spirito vivacissimo», eclettico, libero; uomo dai molti interessi sempre concreti; un costruttore di novità: il «Tex» Willer (gli amici lo definivano così anche per la velocità di eloquio) Bordon della politica italiana non c'è più, ucciso da una malattia a soli 66 anni. L'uomo che ha chiuso la sua carriera politica con un lucido e scintillante libretto («Manifesto per l'abolizione del partiti politici») che riecheggiava un saggio di Simone Weil. E in effetti di formazioni e sigle di partito o movimenti ne ha attraversati tante (Pci- Alleanza democratica- Margherita-Idv- Democratici-Unione democratica).
Il friulano Ettore Rosato traccia un secco ritratto del conterraneo: «Non era un trasformista, semmai un innovatore.
Iscritto (e dirigente) del Pci locale, da subito espresse le sue simpatie radicali, prendendo contemporaneamente la tessera del partito di Marco Pannella. Un gesto "forte" per quell'epoca. Nei primi anni Novanta è uscito dal Pci per aderire ad Alleanza democratica, che ha contribuito a fondare. Successivamente ha partecipato a numerose avventure politiche tra cui la fondazione dell'Italia dei valori e dei Democratici. Ha quindi aderito alla Margherita, salvo lasciarla nel settembre del 2007. Il 16 gennaio 2008, nel giorno del suo compleanno, come aveva annunciato esattamente un anno prima , si è dimesso da senatore. «Il mio non è un atto di rassegnazione, nè tantomeno un gesto aventiniano, ma un atto forte di testimonianza di chi sente il dovere di difendere le istituzioni dalla deriva di sfiducia che investe la politica. Così non si può più andare avanti: siamo giunti al punto di rottura [...] un sistema di rendite, spesso difese da prassi consolidate, connotate dal privilegio quando non dall'illegalità. C'è un vuoto di credibilità di un intero gruppo dirigente. I privilegi vengono considerati insopportabili perchè incardinati in un ceto politico che si giudica inefficiente», disse quel giorno. Un anno prima aveva preso impegno di dimettersi durante una trasmissione in Tv firmando un «contratto con gli italiani».
E dopo la politica ha iniziato l'ennesima avventura stavolta imprenditoriale e sempre di successo come socio fondatore, presidente e amministratore delegato della Enalg, società di produzione di biocombustibile da biomasse algali. Da ultimo, ha restituito alla città di Roma il Teatro Quirinetta.