Milano, casi di Tbc a scuola e università: centinaia di test per gli eventuali contagi

Milano, casi di Tbc a scuola e università: centinaia di test per gli eventuali contagi
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Lunedì 28 Ottobre 2013, 15:11 - Ultimo aggiornamento: 29 Ottobre, 16:01
Dopo i casi di Tbc in una scuola media di Milano e nella facolt di Scienze politiche della Statale sono in corso alcune centinaia di test su tutte le persone che possono essere entrate in contatto con gli studenti che hanno sviluppato la malattia. «Il lavoro è complesso perchè l'attività di ricostruzione non si limita a qualche giorno, ma a mesi», spiega Giorgio Ciconali, direttore del Servizio di igiene e sanità pubblica dell'Asl. Per il focolaio della scuola media, gli esperti sono andati a ritroso con il lavoro di ricerca fino a ottobre 2012. E test di massa hanno riguardato per esempio i corsi di nuoto frequentati dal ragazzino da cui si presume sia iniziato il contagio, con una quindicina di bambini sottoposti a screening, e la parrocchia dove ha frequentato l'anno scorso il catechismo, con 65 bambini e i catechisti contattati per i test. «Ci vogliono mesi per arrivare a una tubercolosi aperta come quella sviluppata dal ragazzo - spiega l'esperto - Ecco perchè ci stiamo spingendo così indietro». Per i casi della Statale sono già partiti i controlli anche nella sede frequentata dagli studenti contagiati, quella di via Conservatorio. «Abbiamo un pò di problemi per questi due fronti aperti in contemporanea. Abbiamo tanti operatori impegnati in questa attività e l'avvio della campagna antinfluenzale alle porte (4 novembre).



Sono per ora 4 i casi di tubercolosi accertati a Milano, di cui due in una scuola media, e due all'università Statale di Milano, presso la facoltà di Scienze politiche. Casi che hanno fatto scattare test e controlli di massa nella scuola, l'università e i luoghi e le persone con cui sono venuti a contatto i ragazzi coinvolti. A spiegarlo è Luigi Codecasa, direttore del Centro di controllo della tubercolosi della Lombardia di Villa Marelli del Niguarda, che con la Asl di Milano sta seguendo la situazione.



In particolare, dei due casi accertati, in una scuola media, precisa Codecasa, «uno è abbastanza significativo e richiede attenzione, mentre l'altro è più limitato, e ci lascia più tranquilli per il trattamento. Nella classe interessata sono stati trovati altri 11 casi positivi». Non tutti quelli che sono positivi alla tbc infatti sviluppano la malattia. Ora si stanno facendo i necessari accertamenti per capire se anche in questi 11 casi è stata sviluppata la malattia. «Vista l'alta percentuale di casi positivi nella classe - continua Codecasa - si è deciso di allargare i test a tutti i potenziali contatti, quindi anche le persone con cui i bambini possono essere entrati in contatto durante le attività extrascolastiche», come la piscina e i corsi di catechismo.



Finora però «i test condotti in piscina - prosegue - non hanno riscontrato alcuna positività. Ne è stato trovata finora la possibile fonte del contagio tra i ragazzini. È più facile che sia un adulto, ma tra gli insegnanti finora non è stato riscontrato niente». I 4 casi sono sotto terapia medica, in attesa di ulteriori accertamenti sulla sensibilità ai farmaci, per poter dare loro la migliore terapia. «I risultati dei test di laboratorio - prosegue - saranno pronti tra qualche giorno, credo dopo il ponte dei Morti». Quanto ai casi riscontrati all'università, «uno, che in realtà risale allo scorso giugno, è sensibile a tutti i farmaci - conclude - Per l'altro siamo in attesa dei risultati, per capire se sono geneticamente identici o meno, e comprendere quale possa essere stato l'intermediario».




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