Una carovana di trattori per le lenticchie: così Castelluccio prova a rialzare la testa

Una carovana di trattori per le lenticchie: così Castelluccio prova a rialzare la testa
di Ilaria Bosi
4 Minuti di Lettura
Martedì 4 Aprile 2017, 08:54 - Ultimo aggiornamento: 5 Aprile, 08:38

NORCIA Ventinove trattori alla conquista di Castelluccio. Con la grinta di chi non si è arreso neanche di fronte ai ruggiti più violenti della terra, gli agricoltori sono partiti da Norcia poco prima delle 8 di ieri, scortati da forze dell'ordine, vigili del fuoco e personale Anas. Per cosa? Ripartire e rinascere dalla terra, come le lenticchie, il primo profitto di questo fazzoletto di verde in mezzo ai monti, dopo il castigo del terremoto. Una rinascita impedita dalle strade massacrate dal sisma come dopo un bombardamento.
 

 

IL CORTEO
Cinque alla volta, come in una processione che è comunque di rinascita, i trattori hanno attraversato il traforo di San Benedetto, una galleria di quasi cinque chilometri che esce sotto Forca Canapine e che collega l'Umbria alle Marche. La strada, squarciata dal terremoto del 30 ottobre e da quel momento chiusa alla viabilità, sarà aperta in via straordinaria e in modo controllato per due volte al giorno, per consentire agli agricoltori di raggiungere il Pian Grande e portare a termine la semina. Lo ha deciso il prefetto, dopo un braccio di ferro durato settimane. La lenticchia, del resto, è il vero motore dell'economia del territorio. Oltre a regalare, in estate, lo spettacolo della fioritura, ammirato ogni anno da circa 250mila visitatori, consente di produrre all'incirca 3.700 quintali di lenticchia Igp, dando lavoro a centinaia di persone.

LA TRATTATIVA
I coltivatori si sono opposti con fermezza alla soluzione trovata inizialmente da Protezione Civile, Comune e Regione. Castelluccio, infatti, da mesi è una frazione fantasma. Presidiata dagli Alpini, la perla dell'Appennino è rimasta inaccessibile dopo le scosse di fine ottobre. Come arrivarci? La prima soluzione proposta dalle istituzioni è stata subito scartata: i trattori avrebbero dovuto raggiungere Arquata del Tronto, poi da lì tornare indietro e salire, via Pretare, verso Castelluccio. Un percorso di 90 chilometri, che a bordo di un mezzo agricolo si sarebbe tradotto in un viaggio di almeno 6 ore a tratta. Così sono iniziate le proteste. Gli agricoltori hanno prima manifestato in corteo lungo le mura di Norcia, poi hanno organizzato un sit in a oltranza. Fino a quando hanno ottenuto il via libera per doppio passaggio controllato sotto la galleria.

Prima ancora della carovana dei trattori, a raggiungere Castelluccio - passando però per il percorso più lungo - è stato l'Esercito. Per andare incontro alle esigenze dei coltivatori, infatti, i militari domenica si sono fatti carico del trasporto di 34 mezzi agricoli e dei vari materiali necessari per la semina.

Dopo tante peripezie, nella tarda mattinata di ieri, gli agricoltori, con le bandiere dell'Italia e dell'Europa issate sui cingolati, hanno rimesso piede sulla piana. «È stata una grande emozione, questo per noi è un giorno memorabile», ha detto Gianni Coccia, diventato il portavoce dei coltivatori di Castelluccio. Gli ha fatto eco un suo collega: «Impressionante vedere cosa è successo all'interno della galleria. Prima di imboccare il tunnel - ha raccontato - i controlli sono stati serrati. Ciascuno di noi, infatti, aveva un'autorizzazione, che ha dovuto esibire alle forze dell'ordine». Sotto il tunnel, il disastro. In un tratto della galleria è anche stata allestita un'impalcatura, per garantire la stabilità e la sicurezza del passaggio dei trattori.

LA RINASCITA
Il rombo dei motori di ieri mattina, però, per molti è solo l'inizio di una rinascita voluta e meritata. Salvata la semina e la fiorita, ora si dovrà lavorare sodo per ripristinare un collegamento sicuro, che consenta anche ai visitatori di tornare a Castelluccio.
Si lavora per rimettere in sicurezza la provinciale 477 (ora chiusa), che in alcuni tratti sembra quasi bombardata. Per i lavori sono stati stanziati oltre quattro milioni di euro e ora l'obiettivo è ambizioso: «La riapriremo entro giugno», assicurano dalla Regione.

© RIPRODUZIONE RISERVATA