Migranti, Bruxelles pagherà 10mila euro per ogni profugo

Migranti, Bruxelles pagherà 10mila euro per ogni profugo
di Valentina Errante
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Giovedì 14 Luglio 2016, 09:12 - Ultimo aggiornamento: 17 Luglio, 19:19
ROMA Con un bilancio fallimentare sulla relocation, la redistribuzione dei richiedenti asilo sul territorio, la Commissione Ue ci riprova e adesso propone la revisione di Dublino con un sistema di asilo unico. Un progetto che difficilmente troverà il consenso di 28 paesi Ue, nonostante prometta 10mila euro annuali per ogni migrante accolto. Di fatto, il piano ricalca l'idea italiana per risolvere l'emergenza. Intanto il Viminale rivede il sistema di accoglienza con un decreto, che arriverà il 28 luglio, e prevede per i Comuni l'adesione a un programma complessivo di accoglienza che li esenterà dalla creazione sul territorio di centri temporanei e dalle circolari ministeriali sull'ospitalità ai richiedenti asilo.

IL PIANO UE
Il sistema comune di asilo, che assicura gli stessi standard di accoglienza in tutti i 28 i paesi, tagliando anche i tempi e usando la mano ferma con chi commette abusi, ripropone un sistema comune di reinsediamenti per rifugiati, nel quale saranno gli stati membri a decidere numeri e Paesi terzi di provenienza. La proposta allettante, dell'ultimo pacchetto Ue, presentato ieri, prevede 10mila euro dal bilancio Ue per ogni richiedente asilo accolto. Le decisioni sulle domande dovranno essere esaminate entro sei mesi e quelle manifestamente infondate in 30 o 60 giorni. Ma sin dall'arrivo i migranti avranno gratuitamente diritto a un avvocato, mentre l'assenza di collaborazione o lo spostamento in un altro stato membro provocherà il rigetto immediato delle richieste La proposta, che dovrà essere esaminata dai ministri degli Affari Interni, prevede anche la lista Ue di Paesi sicuri, standard comuni di accoglienza su cui dovrà lavorare l'Agenzia per l'asilo Easo, mentre la durata dell'asilo sarà rinnovabile in modo da tener conto dell'evoluzione della situazione nei Paesi d'origine. L'accesso al mercato del lavoro sarà accelerato e i minori non accompagnati verranno subito affidati a un tutore.

IL SISTEMA SPRAR
Intanto un decreto, che dovrebbe arrivare il 28 luglio, rivoluzionerà il sistema di accoglienza italiano. Non ci saranno più bandi per il Sistema di protezione dei richiedenti asilo (Sprar) ma un meccanismo di accreditamento aperto ai comuni, che potranno aderire in ogni momento e alcune agevolazioni, tra le quali si prevede anche l'esclusione dalle zone individuate per creare centri di accoglienza temporanea per decreto. L'obiettivo è semplificare le regole e realizzare un'equa distribuzione sul territorio. Verranno così eliminate le procedure che prevedevano bandi biennali per aderire allo Sprar e saranno valutati i singoli progetti di accoglienza che determinerebbero un accreditamento permanente, un comune che entra nel sistema potrà decidere di aderire in qualsiasi momento. Il decreto dovrebbe prevedere anche un sostegno economico ai comuni che parteciperanno, un altro incentivo all'adesione.
«Abbiamo preparato e porteremo in Conferenza unificata Stato -regioni, entro la fine del mese, un decreto in cui semplifichiamo i percorsi dei progetti Sprar, facendo saltare i bandi e immaginando una sorta di accredito permanente», ha spiegato Mario Morcone, numero uno del Dipartimento per le libertà civili e l'immigrazione del ministero dell'Interno, nel corso della presentazione del rapporto sullo Sprar 2015 in Anci. «Non ci sarà bisogno della continua presentazione di progetti ma ci sarà un monitoraggio permanente», ha continuato, aggiungendo che così i Comuni non dovranno attendere i bandi per accedere al sistema Sprar.