Il pm Paola Filippi ha chiesto, inoltre, una condanna a cinque anni per l'avvocato Riccardo Bianchini Riccardi, ex componente del cda della società agroalimentare. Agli imputati vengono contestati i reati di concorso in estorsione e bancarotta per distrazione.
Il processo riguarda l'operazione che portò nel 1999 alla acquisizione da parte della Parmalat del ramo lattiero-caseario di Cirio, a un prezzo, giudicato incongruo della procura, di 829 miliardi di vecchie
lire.
Nel corso della requisitoria, il pm ha negato le attenuanti generiche per Geronzi e Cragnotti «per la gravità dei fatti e per il ruolo rivestito nella vicenda». Per l'accusa, che ha chiesto una condanna a 9 anni per entrambi gli imputati, «Geronzi era a contatto diretto con i debitori principali di questa vicenda: Calisto Tanzi e Cragnotti all'epoca rappresentavano le multinazionali italiane che pensavamo eterne ma in realtà - ha aggiunto il pm - erano già alle prese con una situazione di rischio. Geronzi faceva il bello e cattivo tempo con i due imprenditori». Cragnotti, dal canto suo, «era il beneficiario dell'operazione: voleva dare via Eurolat e costringere Tanzi a quel prezzo e nel minor tempo possibile».