Donatore e ricevente devono rimanere estranei tra loro, almeno così vuole la legge italiana.
L’unico modo per conoscersi è una lettera, ma senza alcun riferimento all’identità. La prima lettera, Valentina la scrisse in italiano e inglese. Ma le dissero che bastava l'italiano: un primo indizio. Di traccia in traccia, la donatrice ora è convinta che lei si chiami Tiziana, che abbia un figlio di nome Davide che dovrebbe essere in prima media. «È stata in vacanza al lago di Ledro nell’agosto 2013, e credo non viva tanto lontano da quel luogo». «Sono figlia unica - spiega - e lei per me è la sorella che non ho mai avuto. Spero che questo messaggio possa raggiungere tante più persone possibili per potermi perdere un giorno in quell’abbraccio... Ti voglio bene ovunque tu sia».
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