L'articolo che stabilizza i precari della ricerca suona come una beffa, perché riguarda solo quanti abbiano un contratto a tempo determinato e almeno tre anni di anzianità (anche non continuativa). mentre la maggior parte dei ricercatori lavora da più di tre anni ma non ha un contratto a tempo determinato. Per quanti abbiano un assegno di ricerca o una collaborazione, la legge offre la possibilità di un concorso, con eventuale riserva del 50 per cento dei posti. Una soluzione che rischia però di rimanere pura teoria, perché, spiegano i precari della ricerca, il governo si è dimenticato di dar seguito alla legge e i concorsi sono bloccati in attesa di fondi, che mancano, comunque , anche per la stabilizzazione dei pochi che hanno un contratto a tempo determinato.
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