Addio a Claudio Pavone, lo storico della Resistenza come guerra civile

Addio a Claudio Pavone, lo storico della Resistenza come guerra civile
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Martedì 29 Novembre 2016, 20:12 - Ultimo aggiornamento: 30 Novembre, 11:03
Lo storico e archivista Claudio Pavone, lo studioso che aprì il dibattito storiografico sulla Resistenza come guerra civile, è morto a Roma, dove era nato nel 1920. Avrebbe compiuto 96 anni domani, 30 novembre. L'annuncio della scomparsa è stato dato dall'editore torinese Bollati Boringhieri, che nel 1991 pubblicò «Una guerra civile. Saggio storico sulla moralità nella Resistenza», sottraendo la lotta partigiana ai ricorrenti rischi della retorica celebrativa o alle strumentalizzazioni di parte spesso riduttive e liquidatorie.

Il nodo fascismo-guerra-Resistenza è stato al centro dei suoi studi. Pavone ha rivoluzionato il modo di fare ricerca storiografica sdoganando il termine guerra civile. Per molti anni, alla fine della guerra, è stato archivista di Stato e ha insegnato Storia contemporanea all'Università di Pisa. Nei suoi libri più famosi, Alle origini della Repubblica e in Una guerra civile. Saggio morale sulla resistenza, entrambi pubblicati da Bollati Boringhieri, ha ripercorso il formarsi dello Stato unitario dal punto di vista istituzionale e amministrativo e ha mostrato come la guerra di liberazione sia stata anche una guerra civile.

Sulla questione era tornato con Norberto Bobbio in Sulla guerra civilè - La Resistenza a due vocì, pubblicato nel 2015 da Bollati Boringhieri. «Gridare contro le destre che attentano all'unità della Resistenza è vano finché le sinistre accettano acriticamente quella unità come fondamento di ogni proprio giudizio» affermava Pavone. Il suo ultimo volume, uscito recentemente per Laterza, è Aria di Russia - Diario di un viaggio in Urss in cui lo vediamo, il 31 agosto del 1963, salire sul treno che lo porterà oltre la cortina di ferro. L'occasione del viaggio è un programma di scambio italo-sovietico per raccogliere informazioni sui documenti italiani presenti nei diversi archivi sovietici e, prima, la III Conferenza internazionale della Resistenza che si tiene a Karlovy Vary in Cecoslovacchia.

Pavone annota meticolosamente impressioni, incontri, discussioni, immagini restituendo intatto quel mondo sovietico, non più staliniano, ma non ancora attraversato dal disgelo di Chruscev. «Lenin è somigliantissimo a quello che si vede nelle fotografie: la fissità e la mancanza di espressione hanno rinsecchito l'aspetto puramente morfologico, che è così molto vicino al vero, ma come in una copia mummificata. Una fotografia ha gli occhi vivi; qui c'è il corpo vero, ma gli occhi sono chiusi. Cosa vale di più?» scrive Pavone nel libro.

Con Laterza è uscito anche Prima lezione di storia contemporanea. Partigiano, combattente, direttore della rivista Parolechiave, presidente dal 1995 al 1999 della Società italiana per lo studio della storia contemporanea, Pavone, ha vinto il Premio Internazionale Ignazio Silone per la saggistica nel 2007.

Tra le sue pubblicazioni, Intorno agli archivi e alle istituzioni.
Scritti di Claudio Pavone, a cura di I. Zanni Rosiello, Roma 2004; Guida generale degli archivi di Stato italiani, diretta da e con Piero D'Angiolini, e La mia Resistenza. Memorie di una giovinezza.
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