Alfano: «L'uso di quelle intercettazioni una barbarie: mio padre gravemente malato»

Alfano: «L'uso di quelle intercettazioni una barbarie: mio padre gravemente malato»
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Mercoledì 6 Luglio 2016, 12:57
«Oggi la barbarie illegale arriva a farmi scoprire, dalle intercettazioni tra due segretarie, che un uomo di ottant'anni, il cui fisico è da tempo fiaccato da una malattia neurodegenerativa che non lo rende pienamente autosufficiente, avrebbe fatto 'pressioni' presso le Poste per non so quale fantastiliardo di segnalazioni». Lo dice il ministro dell'Interno, Angelino Alfano, aggiungendo che è «indegno» dare credito a «due signore che parlano, anche insultandomi» e «non so chi siano».

«Le due signore che parlano, anche insultandomi - rileva ancora Alfano, riferendosi all'intercettazione in cui la segretaria di Raffaele Pizza parla di 80 curriculum per Poste Italiane inviati dal padre del ministro - non so chi siano, ma quell'uomo lo conosco bene perché è mio padre ed è indegno dare credito e conto a ciò che i magistrati avevano scartato dopo avere studiato». «Nel frattempo - aggiunge - il contenuto reale dell'inchiesta giudiziaria passa in secondo ordine in spregio ai tanti uomini dello Stato che a quella inchiesta si sono applicati».
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