Quest’anno, infatti, la Giornata è dedicata in modo speciale alle mamme in attesa con alterata glicemia, alla diagnosi precoce di diabete, nonché alla terapia dello stesso durante la gravidanza.
«L’obiettivo – spiega Pozzilli – dev’essere quello di proteggere il nascituro dal rischio di sviluppare il diabete nel corso della sua vita, perché si è visto che se viene esposto a livelli elevati di glicemia materna, le sue beta-cellule produttrici di insulina ne risentiranno nel corso della vita stessa, esponendolo maggiormente a contrarre il diabete».
La raccomandazione dell’esperto è dunque che «quando la mamma sa di essere diabetica o scopre di essere a rischio di diabete durante la gravidanza, vanno intraprese misure atte a controllare in modo stringente la glicemia, per evitare che il nascituro possa – già in utero – essere esposto ai valori alti di glicemia della madre: condizione questa che determina nel nascituro un’aumentata produzione di insulina. Sappiamo, infatti, che le cellule che producono insulina nel concepito, se stimolate in modo eccessivo dalla glicemia materna, lo predispongono con gli anni a un rischio aumentato di diabete».
Nel mondo sono 199 milioni le donne affette dal diabete, ma il loro numero è destinato ad arrivare a 313 milioni nel 2040.
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