Vaccino e mascherine, rave e Cartabia: tutte le misure del primo decreto legge del Governo Meloni

Nel decreto anche la nomina dei sottosegretari

Vaccino e mascherine, rave e Cartabia: tutte le misure del primo decreto legge del Governo Meloni
di Fausto Caruso
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Lunedì 31 Ottobre 2022, 16:20 - Ultimo aggiornamento: 16:31

Il primo provvedimento del Governo Meloni è un decreto legge omnibus che mette insieme le misure su tutti i temi caldi che la neopremier si è trovata sul tavolo.

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Capitolo Covid

Confermata la decisione di anticipare a domani la fine dell'obbligo vaccinale per il personale sanitario, originariamente previsto per il 31 dicembre. La decisione porterà al reintegro di tutti quei medici e infermieri che avevano rifiutato di sottoporsi alla vaccinazione contro il Covid-19. Discorso diverso per il mantenimento delle mascherine negli ospedali: la misura non è in decreto, visto che l'obbligo di indossarle, in scadenza oggi, era stato imposto con un'ordinanza dell'ex ministro della Salute Roberto Speranza e a prorogarla dovrebbe essere il nuovo titolare del Dicastero, Orazio Schillaci, con un provvedimento analogo.

Di proroga si dovrebbe trattare infatti, a differenza delle informazioni trapelate in un primo momento che andavano verso uno stop.

Dopo che alcun regioni avevano annunciato di voler prorogare autonomamente l'obbligo di mascherina nelle strutture sanitarie il governo ha deciso un passo indietro sul tema: fino al 31 dicembre medici, infermieri e visitatori saranno ancora tenuti a indossarla.

 

Giustizia

Nel capitolo dedicato alla giustizia troviamo la conferma dell'ergastolo ostativo, la misura che prevede l'impossibilità di ottenere benefici penitenziari per i condannati per mafia e terrorismo che rifiutano di collaborare con la giustizia. Ritenuta fondamentale da Meloni per combattere la criminalità organizzata, la norma andava rivista dopo la pronuncia delle Corte Costituzionale che individuava in essa delle contraddizioni con l'articolo 3 (la legge è uguale per tutti) e 27 (la pena deve essere rieducativa) della Costituzione. Il nuovo decreto prevede che ora anche i condannati per i reati previsti dall'articolo 416-bis del codice penale possano accedere agli sconti di pena, ma solo se è presente una «riparazione pecuniaria» e sia assodata la cessazione del legame con le associazioni criminali.

Come previsto è stata invece rinviata al 30 dicembre (ultima data utile per rispettare e scadenze del Pnrr) l'entrata in vigore della riforma Cartabia sull'abbreviazione del processo penale. Il rinvio arriva in seguito alla richiesta di 26 procuratori di avere un periodo transitorio per applicare al meglio la riforma e non creare confusione con i processi in corso.

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Sicurezza

Mentre è ancora in corso lo sgombero de rave party di Modena, il ministro dell'interno Matteo Piantedosi ha portato in Consiglio un norma che prevede una stretta sui maxi raduni e un netto inasprimento delle pene per gli organizzatori: reclusione da 3 a 6 anni, multe da 1.000 a 10.000 euro, si procede d'ufficio «se il fatto è commesso da più di 50 persone allo scopo di organizzare un raduno dal quale possa derivare un pericolo per l'ordine pubblico o la pubblica incolumità o la salute pubblica». La misura permetterà anche a polizia e carabinieri di intercettare i telefoni dei sospettati e mettere in atto misure preventive.

Il Cdm ha poi scelto il successore proprio del ministro Piantedosi come prefetto di Roma, ruolo che sarà ricoperto da Bruno Frattasi, ex capo di Gabinetto del Viminale.

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Sottosegretari

Non da ultimo il Cdm aveva anche il compito di chiudere le questioni politiche relative ala formazione del governo con la nomina di sottosegretari. In chiusura del consiglio è stata annunciata l'approvazione della lista definitiva per un totale di 31 nomi. Lista da cui è rimasto fuori il forzista Giuseppe Mangialavori causa dei suoi trascorsi di pontiere tra Italia e Russia. Tra i sottosegretari di Palazzo Chigi spiccano il fedelissimo di Meloni Giovanbattista Fazzolari con la delega all'attuazione del Programma e il forzista Alberto Bararchini all'Editoria. Matteo Salvini piazza Nicola Molteni all'Interno e Andrea Ostellari alla Giustizia, mentre Berlusconi la spunta su Sisto alla Giustizia e Valentini al Mise. Vittorio Sgarbi sarà sottosegretario alla cultura. Per i viceministri previsto invece un nuovo cdm ad hoc venerdì.

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