Gelo tra Coni e governo,
il contratto
di servizio non decolla

Gelo tra Coni e governo, il contratto di servizio non decolla
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Mercoledì 31 Luglio 2019, 20:42
ROMA Incontri incrociati, con assenze di peso, e un gelo che al Foro Italico si fa sempre più pesante. Prima la riunione su Milano-Cortina, che per la prima volta vede il governo non partecipare (Giancarlo Giorgetti non c'è), poi quella del presidente e ad di Sport e Salute, Rocco Sabelli, che ha incontrato quasi tutte le federazioni (alcune piccole hanno disertato), discipline associate ed enti di promozione sportiva, ma volutamente esclude il numero uno del Coni (Giovanni Malagò assente). Sullo sfondo, il contratto di servizio tra il nuovo ente e il Comitato olimpico in dirittura d'arrivo e il rischio ventilato da Malagò di perdere le Olimpiadi invernali per una legge (da Sport e Salute al più ampio ddl in discussione al Senato) a causa delle deleghe assegnate all'Esecutivo in materia di sport che potrebbero indispettire il Cio. Comitato olimpico internazionale che della questione sa, perché, in occasione dell'assegnazione dei Giochi 2026 lo scorso 24 giugno, il Premier Conte e il presidente Thomas Bach si sono incontrati da soli ed è stato affrontato anche il tema della legge sullo sport. Ma la giornata si fa tesa e il clima poco disteso. «Non ho mai detto che i Giochi sono a rischio», ha spiegato Malagò cercando di fare chiarezza su quali fossero le paure indicate. Ma il suo monito ha destato forte irritazione sia al governo che tra diverse federazioni. Lo 'scontrò così va in scena a distanza. Secondo il sottosegretario con delega allo sport Giorgetti «è stato sollevato un polverone senza senso», mentre l'omologo Simone Valente le ha definite «parole irresponsabili». Dichiarazioni «gravi e fuori luogo, si torni alla normalità», ammonisce il capo della Fin Paolo Barelli. «Le guerre perse non si fanno», avverte il numero uno di Federbasket Gianni Petrucci, che in questa guerra fredda con il Coni si affretta a denunciare già «le prime ritorsioni: non ci sono più i contributi del Coni per la high school della pallacanestro». Un j'accuse subito stoppato dal segretario generale del Coni Carlo Mornati, che l'ha definita una «spiacevole dietrologia, sono mutate le condizioni: oggi abbiamo 40 milioni invece di 410 e un contratto di servizio ancora da siglare». Proprio sul fronte dei nuovi criteri (ancora da definire nello specifico) di ripartizione dei contributi alle federazioni, esulta come per una vittoria di Fognini il presidente della Federtennis Angelo Binaghi: «Sono l'uomo più felice del mondo, (da Sabelli, ndr) ho sentito cose che sognavo da 20 anni». Si è detto «molto soddisfatto» anche il presidente della Figc Gabriele Gravina che ha poi invitato a «evitare polemiche». La certezza attuale è che il contratto di servizio Coni-Sport e Salute sarà chiuso a breve, al termine di quella che lo stesso Sabelli definisce una «non trattativa» in quanto «è tutto già stabilito dalla legge di stabilità». A chiudere la giornata l'ennesimo contatto Malagò-Sabelli, il contratto si farà: con entrambe le parti soddisfatte oppure con una sola di esse. La dead line è venerdì con Giunta e forse anche Consiglio nazionale. Sul fronte Milano-Cortina (presenti tra gli altri i sindaci Sala e Ghedina, il governatore veneto Zaia) è stato deciso di affidarsi a un advisor per individuare le figure apicali e la forma giuridica del Comitato organizzatore. Prossima tappa a fine agosto, quando Malagò auspica la presenza «indispensabile» di un governo oggi volutamente assente: «Non vogliamo mettere le mani sul Comitato, nessuna ingerenza. Il modello è quello Universiadi e mi sembra abbia poi premiato», avverte Giorgetti confermando che «la legge olimpica si farà a settembre». La prossima visita del Cio è fissata attorno al 10-11 di quel mese.
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