Siccità, Meloni nomina Salvini a capo degli interventi. In Piemonte è già razionamento

Una prima serie di lavori entro l'estate ma le risorse pubbliche non bastano

Siccità, Salvini nominato da Meloni a capo degli interventi interministeriali. In Piemonte è già razionamento
di Emilio Pucci
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Sabato 22 Aprile 2023, 08:24

In una quarantina di comuni del Novarese e del Verbano è già stata prevista la limitazione dell'acqua: un'ordinanza che prevede innanzitutto la razionalizzazione per l'irrigazione dei giardini, per riempire le piscine o altri scopi che in questo momento non sono prioritari. Ma la misura potrebbe essere presa anche in altre zone del nord Italia. L'allarme è scattato da tempo e non riguarda solo il Nord e, in particolare, il bacino del Po. I presidenti di Regione sono in pressing sul governo affinché prepari un piano di intervento. E i ministri dell'esecutivo, a partire dal responsabile dell'Ambiente Pichetto, hanno rilanciato l'appello sulla necessità di fare presto. «Adesso è il momento di rimboccarsi le maniche e programmare una serie di opere che negli anni sono state trascurate o non sono state realizzate», ha spiegato il ministro. Ieri il premier Meloni ha conferito al vicepremier e ministro dei Trasporti e delle Infrastrutture Salvini il compito di presiedere la cabina di regia a palazzo Chigi. E il segretario leghista ha fatto sapere di essere determinato a recuperare i ritardi del passato e a dare impulso a tutte le attività necessarie per accelerare i lavori. «I primi interventi entro l'estate», la promessa.

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Siccità, al via misure di manutenzione straordinaria


Ma ci sono anche alcuni passaggi per far sì che si arrivi ad una programmazione strutturale. Il primo è il nome del commissario, il secondo è quello dei fondi a disposizione. Nell'esecutivo il refrain è che, in vista dell'emergenza dei prossimi mesi, occorre pensare innanzitutto a misure di manutenzione straordinaria più che concentrarsi sulle opere. Dallo svuotamento delle dighe alla creazione di piccoli invasi. «Il fatto di raccogliere come Paese poco più del 10% dell'acqua piovana mentre la Spagna raggiunge il 37% ci fa rendere conto di quante cose possiamo ancora fare», osserva Pichetto. Per quanto riguarda le risorse sul tavolo al momento si arriverebbe ad una cifra di poco superiore ai 5 miliardi. «Ne servirebbero molti di più», osserva un big della Lega. Salvini comunque è già al lavoro. E sta pensando di coinvolgere finanziatori anche privati per uscire dall'impasse. Del resto, il Mef ha fatto sapere che prima di aggiungere altre risorse occorre fare un monitoraggio di quello che è stato stanziato e la Corte dei Conti ha riscontrato notevoli ritardi nell'iter di messa a terra dei 124 progetti approvati nello scorso governo per il potenziamento e la messa in sicurezza delle opere idriche. Il primo grido d'aiuto è arrivato dal Piemonte, la regione che ha sofferto di più negli ultimi tempi perché «ha avuto le minori precipitazioni in assoluto» e che ha già avviato un piano straordinario da quasi 500 milioni (300 coperti con il Pnrr). In ballo c'è pure il progetto per 5 nuovi invasi da un miliardo di euro. I danni provocati dalla siccità ammontano a circa 80 milioni di euro.

Il governatore Cirio ha chiesto all'esecutivo un supporto per gli interventi urgenti, necessari a fronteggiare i prossimi mesi. «La situazione è grave», ha sottolineato. «Oggi il Sesia ha una portata ridotta dell'85%, il Tanaro del 73%, il Po del 62%», ha ricordato l'assessore Marnati.


La nomina del commissario, manca l'intesa


La richiesta avanzata all'esecutivo è di stanziare subito 10 milioni di euro per intervenire sulla rete e il trasporto dell'acqua con le autobotti. Ma altri presidenti di Regione hanno intenzione di accodarsi. «Siamo di fronte a un momento particolarmente difficile, in particolare per la Lombardia. Sono certo che Salvini saprà trovare le soluzioni utili per contrastare le criticità da affrontare», ha detto il governatore lombardo Fontana. Il vicepremier si è fatto carico del problema. La premier, nel conferirgli il mandato di coordinatore della cabina di regia «con funzioni di indirizzo, coordinamento e monitoraggio per il contenimento e il contrasto della crisi idrica, connessa alla drastica riduzione delle precipitazioni», gli ha fatto anche gli auguri di buon lavoro. Ora, però, andrà risolto il rebus del commissario. La nomina previsto un compenso al massimo di 100 mila euro sarebbe dovuta arrivare entro dieci giorni dal via libera al decreto da parte del Cdm. Sottotraccia resta il braccio di ferro tra Lega e Fdi sulla figura da scegliere. «Il problema della carenza d'acqua rimarcava un esponente di primo piano di via Bellerio riguarda soprattutto il ministero dell'Agricoltura e quello delle Imprese e del made in Italy, facciano loro la proposta». FdI aveva aperto alla possibilità che "mr Rubinetti" fosse proprio Salvini. La scelta dovrebbe ricadere su un tecnico, ma l'intesa non c'è ancora.

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