Da una parte, la richiesta del Garante: «rimodulare» lo sciopero di venerdì. In altre parole, ridurlo, per assicurare «l’osservanza delle regole». Dall’altra, il muro dei sindacati che tirano dritto: «Nessuna limitazione». Con l’unica eccezione del trasporto aereo e dei vigili del fuoco, su cui le sigle che promuovono la protesta alla fine acconsentono a correggere il tiro (ed esentano entrambi i settori dallo stop). Non accenna a placarsi lo scontro sullo sciopero «generale» indetto da Cgil e Uil per il 17 novembre, che il vicepremier Matteo Salvini si è detto pronto ad arginare imponendo, se necessario, «limitazioni orarie» all’astensione. Tradotto: non si esclude il ricorso alla precettazione. Ipotesi contro cui tuona non solo una parte dei rappresentanti dei lavoratori, ma anche Pd e M5S. Con i dem che chiedono al Garante di riferire in Parlamento sulla vicenda.
IL VERDETTO
Ieri però all’arco di Salvini – secondo cui lo sciopero «è un diritto sacrosanto», dice il ministro dei Trasporti al Tg1, ma «sacrosanto» è pure il diritto «alla mobilità, al lavoro, alla salute e allo studio» – si è aggiunta una nuova freccia. Ossia la valutazione della Commissione di garanzia sugli scioperi, l’organo che deve vigilare sui modi e sui tempi di convocazione delle mobilitazioni. Che ha chiesto a Cgil e Uil una «rimodulazione» delle agitazioni. O, per dirla con le parole della Lega, ha «messo in castigo» il leader della Cgil Maurizio Landini, troncando la sua «pretesa» di «trascorrere un weekend lungo lasciando a piedi 20 milioni di italiani».
In pratica, il Garante ha escluso che quello di venerdì possa essere considerato uno sciopero «generale», come lo chiamano i sindacati, perché interessa sì molti settori (a cominciare da trasporti, scuola e sanità), ma non tutti (restano fuori carburanti, banche, farmaci, metalmeccanici, pulizie e multiservizi).
Di fatto il Garante avanza due richieste: revocare lo sciopero nel settore aereo e dell’igiene ambientale e ridurre gli orari di stop del trasporto pubblico locale, dei vigili del fuoco e del trasporto ferroviario, anche per via delle altre astensioni già previste in date vicine.
Ma se su trasporto aereo e vigili del fuoco i sindacati in serata fanno sapere di aver accettato le richieste, esentando dallo stop entrambi i settori (compreso il personale di terra degli aeroporti), su tutto il resto Cgil e Uil tirano dritto. «Non condividiamo la decisione», fanno sapere. E dunque «non abbiamo alcuna intenzione di rispettare i divieti», affonda il segretario generale della Uil Pierpaolo Bombardieri. Rincara la dose Landini: «Il Garante sta mettendo in discussione il diritto di sciopero e questa è una ragione in più per scioperare. Il ministro Salvini – attacca – abbia rispetto».
CONVOCAZIONE
Le opposizioni, intanto, si schierano a fianco di Cgil e Uil (tranne Italia viva e Azione). E per bocca del dem Arturo Scotto chiedono che il Garante vada in Parlamento «ad horas» a riferire sulla decisione di non considerare quello del 17 novembre uno sciopero generale: verdetto che nel sindacato come in Parlamento c’è chi considera troppo “politico”. Intanto la leader del Pd Elly Schlein – che ieri ha ricevuto al Nazareno sia il leader della Uil Bombardieri che quello della Cisl Luigi Sbarra, che sulla protesta si è smarcato – va giù duro contro il governo che «umilia i lavoratori calpestando i loro diritti di sciopero». Mentre Giuseppe Conte spiega di sottoscrivere «le ragioni dell’astensione».
In serata arriva la contro replica di Salvini. Se la Cgil e la Uil «non rispetteranno le regole – avverte –, quello che chiede la Commissione e prevede la legge, sarò io direttamente ad imporre delle limitazioni orarie», visto che è «onore e onere di un ministro garantire i trasporti e la mobilità a tutti gli italiani».