Rai, il giorno delle nomine: avanza il Pd, rischia la Lega

Rai, il giorno delle nomine: avanza il Pd, rischia la Lega
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Mercoledì 27 Novembre 2019, 07:51 - Ultimo aggiornamento: 12:05

Il sudoku solo all'ultimo minuto - cioè stamane, ore 10, con la pubblicazione dei curricula dei prescelti - troverà l'incastro. Come da sempre in Rai. Dove sono abituati alle nottate difficili, alla vigilia delle infornate delle nomine. Oggi canali e tiggì, non tutti, avranno i loro nuovi direttori. E così, ma non tutte, le superdivisioni tematiche e orizzontali previste dal Piano Salini che si propone di riorganizzare la Rai. L'amministratore delegato ieri ha avuto una giornata da brividi. Pressioni dei partiti, asfissianti: il Pd che vuole tutto, la Lega che non vuole cedere niente, M5S che conserva il Tg1 ma teme gli appetiti degli altri e Fratelli d'Italia che, anche in un derby fra sovranisti, ha le sue esigenze politiche e di prodotto.

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Dunque? La lunga notte di Salini è stata preceduta da una giornata in cui l'ad ha convocato uno per uno i consiglieri d'amministrazione, si è consultato con Foa, ha cercato di comporre una quadra difficile. E stamane si vedrà se ci è riuscito - non è escluso, dice qualcuno al Settimo Piano che le nuove superdirezioni previste dal Piano Salini avranno i loro nominati più in là - e soprattutto come ci è riuscito.
Due parrebbero i punti fermi in vista del Cda di doman che segnerà l'inizio della Rai in rosso-giallo e che riguardano entrambi il Pd che è quello che cerca spazio e nuovo potere: via Teresa De Santis da Rai1, dove l'aveva portata la Lega ma poi il rapporto s'è guastato, e al suo posto da Rai3 è in arrivo Stefano Coletta molto ben visto dai dem; e via Giuseppina Paterniti dal Tg3 e al suo posto Mario Orfeo - già direttore del Tg2 e del Tg1 e poi direttore generale - con il viatico dem. La Lega è infuriata e promette battaglia. Perché non solo perde Rai1, l'ammiraglia, anche se dovrebbe conquistare Rai2 con Marcello Ciannamea (con incarico contestuale alla nuova Distribuzione dei prodotti dell'azienda: non poco) al posto di Carlo Freccero che va in pensione, ma soprattutto il partito di Salvini è in preda al timore vero. Che riguarda la TgR, macchina potentissima sempre e ancora più preziosa (direttore e condirettore, Casarin e Pacchetti, sono in quota Carroccio) in questa fase in cui tra 2029 e 2020 si svolgono elezioni regionali ovunque. RaiNew infatti, destinata alla Paterniti, concentrerà anche la testata regionale e quella web, diventando una potenza non da poco ma non in mani lumbard. E' comunque, lo ripetiamo, ancora da definire bene il tutto: ma nello schema che ieri notte si andava delineando, da RaiNews Di Bella passerebbe al coordinamento dell'informazione - il ruolo che era stato di Carlo Verdelli e per il quale Orfeo è stato considerato troppo ingombrante - mentre la superdirezione Approfondimenti, quella che si occuperà dei talk show, altra postazione a dir poco cruciale e ambita anche da M5S (per Francesco Giorgino che da un po' volteggia nel cielo stellato ma che i dem non vogliono?), potrebbe essere oggetto di ulteriori approfondimenti per quanto riguarda il ruolo di comando.
Nessuno vorrebbe essere in queste ore nella parte di Salini. Se il pacchetto delle nomine parte monco, non è un successone per lui che ha tanto puntato sulla rivoluzione dell'universo Rai. E comunque, anche se il Pd come sembra avrà più spazio, è già pronto a chiederne ancora: il boccone grosso del Tg1 resta nella gola grillina ma fa gola ai dem e non molleranno la presa. E a Rai3 da dove trasloca, dopo una buona performance, Coletta? Si sta parlando di una donna - senza più la De Santis le quote rosa ne risentirebbero nelle direzioni di rete - ossia di Silvia Calandrelli considerata Pd (resta in posta la Ammirati), ma anche Franco Di Mare ieri sera aveva quotazioni in risalita e gran favore da parte M5S. Mentre Ludovico Di Meo, dato in predicato di dirigere Rai2, parrebbe destinato alla guida del Day Time (il Prime Time, che significa Sanremo e tutto ciò che fa spettacolo e pubblicità in Rai andrebbe a Coletta insieme a Rai1).
RISCHIO SMACCO
Ma fino alla fine, giochi apertissimi. E se entro stamane Salini non presenterà i curricula dei prescelti significa fumata nera e si andrà a nuovo rinvio delle nomine. Sono le direzioni delle divisioni nuove e potenti - le reti verranno svuotate di soldi e di potere in applicazione del Piano Salini - a generare le maggiori fibrillazioni. Esempio: il centrodestra ne vuole almeno due (Cinema e serie tv molto appetita), sennò renderà la vita impossibile a Salini. E la Lega, più di Fratelli d'Italia con cui c'è un rapporto di stima e quasi un asse tra Gianpaolo Rossi del Cda e l'amministratore delegato) già lo sta attaccando su tutto. E lui se non trova la quadra, perde la maggioranza in Cda, e sarebbe uno smacco molto forte.
Mario Ajello
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