«Terzo Polo ospedaliero, Spoleto esclusa dagli incarichi»

Ancora polemiche sui nuovi assetti sanitari dell'Umbria centrale

L'ospedale di Spoleto
di Ilaria Bosi
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Mercoledì 21 Febbraio 2024, 12:11 - Ultimo aggiornamento: 13:19

SPOLETO Terzo Polo ospedaliero, il primo vero atto è la costituzione di un unico gruppo operativo di valutazione della programmazione del blocco operatorio per i presidi di Foligno e Spoleto. La nuova organizzazione è riportata, nero su bianco, nella delibera 266 del direttore generale della Usl 2 Piero Carsili, pubblicata nei giorni scorsi. E il nuovo assetto, stando all’agitazione che già si registra tra le associazioni spoletine, sarebbe fortemente sbilanciato a favore del San Giovanni Battista. Il gruppo operativo che si occuperà di valutare la programmazione del blocco operatorio per ogni struttura ospedaliera, per Foligno e Spoleto è così composto: dottor Giammichele Nicoletta (anestesista), dottor Luigi Marini (chirurgo), dottor Lucio Nagni (coordinatore del blocco operatorio) e dottoressa Letizia Damiani (medico di direzione medica di presidio). Nello stesso provvedimento vengono indicati anche i componenti del gruppo strategico aziendale e del gruppo di programmazione della Usl2. Del primo fanno parte entrambi i direttori dei due presidi di Foligno (Mauro Zampolini) e Spoleto (Orietta Rossi) (Spoleto), dell’altro per il Terzo Polo la componente è il dottor Giammichele Nicoletta. Le altre figure apicali di riferimento operano a Foligno. Per questo, secondo l’associazione San Matteo, si è di fronte all’ennesima conferma della volontà di «annullare definitivamente ogni ombra di autonomia del presidio di Spoleto». Il dottor Enzo Ercolani definisce la delibera 266 come «l’ultima perla», a conferma dell’ulteriore indebolimento dell’ospedale cittadino. «Con il provvedimento - spiega Ercolani - si istituisce la figura di un Responsabile Unico Aziendale,  del Gruppo strategico, del Gruppo di programmazione e, infine, del  Gruppo operativo di    valutazione della programmazione del blocco operatorio.

Questi gruppi sono costituiti per ogni entità ospedaliera aziendale: c'è quello di  Narni e Amelia, quello di Orvieto e quello del presidio Foligno Spoleto, indicato come se fosse unico, mentre - fino a prova contraria - si tratta di due strutture distinte e separate, sia fisicamente che giuridicamente». Ercolani entra anche nel merito: «Nella composizione del Gruppo di programmazione e di quello operativo di valutazione  del Presidio Foligno Spoleto,  la direzione generale non ha inserito alcun operatore spoletino: sono tutti  del San Giovanni Battista. È mai possibile, ci chiediamo, che all'interno del nostro ospedale non ci sia alcuno in grado di integrarsi, per un lavoro così importante, con i colleghi folignati?  Sono davvero tutti di serie B e quindi da scartare e da non prendere in considerazione?». Tra le anomalie rilevate, anche la presenza delle stesse figure sia nel gruppo di valutazione che in quello di programmazione, con il rischio concreto che «chi ha il compito di programmare, alla fine abbia anche quello di autovalutarsi».

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