Amadeus lascia la Rai, De Martino verso i “pacchi” e l’obiettivo è tenere Fiorello: ecco i possibili scenari

Il ballerino in pole per "Affari tuoi". Per Sanremo c'è Conti, non Bonolis

Roberto Sergio e Giampaolo Rossi
di Mario Ajello
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Martedì 16 Aprile 2024, 00:23 - Ultimo aggiornamento: 10:58

Rottura annunciata, rottura consumata. Amadeus va via dalla Rai ma il cavallo di Viale Mazzini non gronda lacrime. «Morto un papa, se ne fa un altro», questo il mood nel quartier generale del servizio pubblico nel giorno del grande addio. Quello in cui Amadeus vede il dg Giampaolo Rossi e va tutto come doveva andare. Con Ama che dice a Gp in un clima di cordialità e franchezza nello studio al Settimo Piano: «Io ho dato il massimo alla Rai e ho ottenuto il massimo dalla Rai. Certamente avrei fatto meno ascolti nella prossima edizione di Sanremo, quindi è bene che via adesso verso nuove sfide».

Nel mondo che Amadeus ha deciso di lasciare, si fa notare che quando in passato andò via per approdare a Mediaset non ebbe buoni risultati, si pentì dopo un po' e tornò alla Rai con Tale e quale che andò bene e da quel momento ha fatto tante altre cose con ottimo successo. Ciò non significa affatto che a Viale Mazzini non augurino buona fortuna a Amadeus, significa invece che spesso i traslochi sono tragitti difficili da maneggiare, come dimostrano anche i vecchi casi di Mike e di Baudo, con Pippo che fece ritorno ben presto nel grembo di Mamma Rai.

Amadeus lascia la Rai: non è stata una scelta facile, grazie a tutti

La quale, consumato il divorzio con il super-conduttore, guarda avanti. Forte anche del rapporto molto affettuoso che mantiene con Fiorello, il sodale di Ama che non ha nessuna intenzione di fare i bagagli verso La9 per raggiungere il suo compagno di bravate tivvù e le altre due star in forza a Discovery: Fazio a Crozza. «Io ho firmato un contratto blindato con il mio divano», dice Fiore. E il suo divano sono Roma e la Rai, anche se non ha un contratto fisso («Io sono libero e posso andare a lavorare a Teleminkia») con la televisione pubblica guidata dal suo amico Roberto Sergio.

I SALUTI
Il saluto di Amadeus, il cui contratto scade ad agosto, sarà in varie tappe: condurrà per Rai1 il 4 e 5 maggio Una nessuna centomila, il concerto contro la violenza sulle donne, e poi parteciperà insieme a Jovanotti, il 10 maggio, all'ultima puntata di VivaRai2. E Fiorello annuncia già che «sarà pazzesca, molto probabilmente ci faranno utilizzare lo stadio Olimpico e ci sono anche in tennisti in zona, chissà...». Significa che con Ama e gli altri si esibiscono addirittura Sinner?

Non si fanno lagne in Rai per l'uscita del super-conduttore - niente più Sanremo ma questo si sapeva, e niente più Affari tuoi - anche perché l'azienda crede di avere idee e potenzialità artistiche da mettere in campo. E perché si sente solidale, per svilupparsi e per sperimentare altri talenti, sulla base di conti che vanno bene (gli incassi pubblicitari che ha portato Amadeus vanno comunque replicati) come si vedrà nel Cda in agenda domani. Che è dedicato al bilancio, tutto ok informato dal Settimo Piano, e insieme ai palinsesti estivi: molto giornalismo d'inchiesta, con le repliche di Report, Presa diretta, Far west e Le confessioni di Peter Gomez, ma soprattutto sport a volontà e significa soldi e insomma gli Europei di calcio, le Olimpiadi, i Giochi Paralimpici. E dopodomani altro Cda, stavolta riguardante la vendita parziale di RaiWay e il piano industriale.

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È adesso, naturalmente, da sostituire Amadeus ad Affari Tuoi. E di gran lunga il più papabile è Stefano de Martino. Di cui ai vertici Rai dicono: «E' un grande potenziale che gioca su più campi diversi». Ballerino, cantante, direttore d'orchestra. Sarà un nuovo Fiorello? Intanto si cimenterà, lui e non Marco Liorni che difficilmente verrà promosso pur facendo benissimo all'Eredità, nel cruciale access prime time, la fascia oraria più pregiata perché ottiene tutti i giorni numeri che la prima serata ormai raggiunge non sempre. Amadeus con Affari tuoi supera i 5 milioni di spettatori e l'altro sera ha totalizzato 5 milioni e mezzo che significa entrate pubblicitarie enormi. De Martino dovrà fare gli stessi numeri e l'impresa fa tremare i polsi.

Ma la governance Rai si sente coraggiosa e vogliosa di sperimentare.

E considerano De Martino un artista super-pop di buon talento: non solo quello di Amici, ma un conduttore ormai sperimentato di eventi tivvù e di programmi Rai. Proprio lui, ormai 35enne e re dello showbiz amato dal pubblico e corteggiato dalle donne (la ex moglie Belen Rodriguez ha detto: «Con lui rifarei tutto, ma con meno corna»), è stato il sostituto di Amadeus a Stasera tutto è possibile e prima Made in Sud e poi Bar Stella.

Se il Pd sostiene che «alla Rai non resterà neppure il cavallo di Viale Mazzini», in cima alla Rai sostengono che il servizio pubblico ha molto fieno da far mangiare al quadrupede e tanti progetti per il telespettatori. Già si sapeva, perché lo ha detto lui subito dopo l’ultimo Sanremo, che Amadeus non avrebbe fatto, dopo le cinque edizioni consecutive, il suo sesto festival. Né con ogni probabilità il prossimo Sanremo lo condurrà Paolo Bonolis (che è della scuderia di Lucio Presta il quale ha rotto con Ama e a cui piacerebbe ovviamente dimostrare che morto un papa se ne fa un altro sempre del proprio team) e neppure Antonella Clerici, bensì Carlo Conti. Ossia l’usato sicuro.

I GOSSIP


Fuori dal palazzo di Viale Mazzini, non dentro, circolano gossip secondo cui Carlo avrebbe due co-conduttrici di grido: Elodie e Annalisa. Questo si vedrà, sta di fatto che al Sanremo 2025 già si è abbondantemente cominciato a pensare. E ci sta pensando, eccome, Conti («Devo vedere se ho ancora l’orecchio allenato alle buone canzoni»), il quale ha già guidato egregiamente la kermesse nel triennio tra il 2015 e il 2017 portando a casa buoni risultati e invitando star internazionali del calibro di Will Smith e Charlize Theron, senza contare l’azzeccatissima co-conduzione di Maria De Filippi.

Il rilancio Rai dopo la separazione con Amadeus significa anche il ritorno di Massimo Giletti con il talk del giovedì sera e nelle intenzioni dovrà “spaccare” in termini di share e di centralità nel dibattito politico-mediatico come il Michele Santoro degli anni ruggenti. E poi, sul piano aziendale, una governance nuova: subito dopo le elezioni Europee ci sarà la scelta del prossimo Cda, con il presidente di garanzia e la staffetta tra l’attuale direttore generale Rossi e l’attuale amministratore delegato Sergio. Se Sanremo è Sanremo, motteggiano al Settimo Piano, la Rai è la Rai e possono cambiare i bomber (il riferimento è ad Amadeus) ma l’importante è la squadra che non manca e non mancherà.

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