Mattarella, doppia missione in Corea e Uzbekistan. E al Maxxi inaugura un'opera sui 75 anni della Costituzione

Il capo dello Stato partirà il 6 novembre alla volta di Seoul, poi sarà a Samarcanda. Al centro dei colloqui la situazione internazionale

Sergio Mattarella al suo arrivo al Maxxi
di Andrea Bulleri
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Sabato 28 Ottobre 2023, 08:36

Una doppia missione, Estremo Oriente e Asia centrale. Obiettivo: riannodare ancora di più i fili dei rapporti diplomatici con partner potenzialmente strategici, in un contesto internazionale segnato dal ritorno dei conflitti. Con un occhio, perché no, alla partita di Expo 2030, seppure il tema non compaia negli argomenti che verranno trattati nel corso dei bilaterali. E' questo il senso del viaggio che si appresta ad affrontare Sergio Mattarella, che nei prossimi giorni partirà per una doppia meta: Corea del Sud e Uzbekistan.

Il programma

La data di partenza è il 6 novembre, destinazione Seoul. Ad accompagnare il capo dello Stato, oltre alla figlia Laura, ci sarà anche il viceministro degli Esteri, Edmondo Cirielli. All'arrivo, il giorno seguente, Mattarella deporrà una corona di fiorni al cimitero nazionale di Seoul, poi visiterà il Museo nazionale della Corea. Ma l'appuntamento più atteso a livello simbolico (oltre all'incontro col presidente della Repubblica di Corea Yoon Suk-yeol e alla visita al Tempio Heinsa, uno dei gioielli del buddismo), è l'arrivo alla Joint Security Area di Panmunjom, la zona di confine demilitarizzata tra Corea del Sud e Corea del Nord. 

Al netto dei significati di immagine e delle intese che verranno siglate, in ogni caso, la visita del presidente della Repubblica assume una connotazione strategica in chiave di rapporti internazionali. La Corea, infatti, fa parte del Consiglio di sicurezza Onu. Ed è anche solo per questo motivo un interlocutore privilegiato per Roma, per quanto riguarda tutti i temi che interessano la nazioni unite: dal conflitto in Ucraina a quello israelo-palestinese. C'è poi il tema Expo, che ufficialmente non verrà trattato nell'incontro. Ma non è escluso che la visita di Mattarella possa preludere a una non belligeranza di Busan (città della Corea del Sud candidata a ospitare l'Esposizione universale nel 2030, al pari di Riad e Roma) nei confronti della capitale italiana, in chiave "anti" saudita.

Del resto quello della candidatura di Roma a paese ospitante di Expo 2030 è un tema caro al Colle, su cui Mattarella si è più volte speso (l'ultima un paio di settimane fa con un videomessaggio). 

I colloqui

Il viaggio proseguirà poi in Uzbekistan, dal 9 all'11 novembre (da segnalare che è dai tempi di Oscar Luigi Scalfaro che un inquilino del Colle non vi si recava in visita istituzionale). Qui Mattarella, tra gli altri impegni, visiterà la sede di Tashkent del politecnico di Torino, per poi volare a Samarcanda. E anche in questo caso, gli argomenti di disucussione dei colloqui con l'omologo uzbeko Shavkat Mirziyoyev non mancheranno. A cominciare dalla guerra tra la Russia e l'Ucraina: l'Uzbekistan viene infatti considerato un interlocutore vicino a Mosca, attraverso il quale far arrivare messaggi al Cremlino nell'ottica di avviare un percorso che avvicini a un cessate il fuoco. 

Un tema, quello dell'invasione russa di Kiev, che anche oggi è rimasto al centro della giornata di Mattarella. Il capo dello Stato è infatti rimasto a Roma, per inaugurare al Maxxi l'opera "Non uccidere" (firmata dall'artista Emilio Isgrò e dall'architetto Mario Botta) alla presenza del ministro della Cultura Gennaro Sangiuliano e del direttore del Museo Alessandro Giuli. Un progetto che nasce per celebrare i 75 anni della Costituzione, di cui il quinto comandamento (non uccidere, appunto) è uno dei cardini. Specie, viene spiegato dagli artisti, nell'articolo 11, in cui si sancisce che l'Italia ripudia la guerra come mezzo di risoluzione delle controversie internazionali. Un'opera che quindi "riflette sul tema dei principi di convivenza sociale alla base di tutte le carte costituzionali", e ripropone le tavole bibliche dei Dieci comandamenti "come fondamento morale della società civile". 

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