La proposta di legge per rendere la maternità surrogata un reato universale targata FdI sbarca alla commissione Giustizia della Camera. L'obiettivo numero uno: punire la pratica del cosiddetto "utero in affitto", anche all'estero. Obiettivo altrettanto ambito: spaccare il Pd di Schlein che su questi temi, dalla stepchild adoption alla stessa maternità surrogata, non ha posizioni unitarie e non è disposto a seguire la neosegretaria in piazza.
Cosa cambia? La maternità surrogata è già vietata e sanzionata in Italia (reclusione da tre mesi a due anni e multa che va da 600.000 a un milione di euro).
Si tratta di una forma particolare di procreazione medicalmente assistita in cui una donna porta avanti una gravidanza (o una gestazione, a seconda dell'apporto biologico del genitore intenzionale) per conto di una terza persona, o una coppia, che non può avere figli. La proposta di legge intende colpire il "turismo procreativo", lo chiamano così. Si definisce - e si condanna come già nella proposta di legge, identica, che presentò nella scorsa legislatura la leader di FdI Meloni - il «business» che caratterizza questa pratica che accosta la genitorialità a un pagamento: le donne che accettano di partorire per altri nelle cliniche all'estero lo fanno dietro compenso.
«Domani in Commissione Giustizia alla Camera la nostra proposta di legge inizia il suo iter», annuncia il presidente dei senatori di Fratelli d'Italia, Lucio Malan. «È una battaglia contro la compravendita dei bambini e la mercificazione del corpo della donna che portiamo avanti dalla scorsa legislatura. E su questo c’è tutto l’impegno del centrodestra», commenta Malan e sfida il Partito democratico, memore di un voto sulla maternità surrogata della neosegretaria dem Schlein quando era europarlamentare. Nel 2018 Schlein votò infatti contro l'emendamento Mikolasik che condannava la maternità surrogata «che mina la dignità umana della donna, visto che il suo corpo e le sue funzioni riproduttive sono usate come una merce». Diversi suoi colleghi dem, e anche M5S, votarono a favore, invece. Il succo di quell'emendamento, a scanso di vuoti di memeria, è stato appositamente copiato e incollato nella proposta di legge incardinata alla Camera.
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