Marina Berlusconi e la telefonata con Giorgia Meloni dopo i presunti attriti e le smentite. Ecco cosa è successo

In una nota, la primogenita aveva poi negato ogni ipotesi di attrito con il premier. Il caso nato dopo la lettera al Giornale della presidente di Fininvest per «denunciare la persecuzione di mio padre» e la risposta di Meloni («Marina non è un soggetto politico»)

Marina Berlusconi e la telefonata chiarificatrice con Giorgia Meloni
di Riccardo Palmi
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Venerdì 21 Luglio 2023, 16:30 - Ultimo aggiornamento: 17:55

Marina Berlusconi e Giorgia Meloni si sono sentite al telefono in queste ore. Secondo quanto filtrato, le due avrebbero scherzato sul caso della lettera inviata dalla primogenita del Cavaliere al Giornale e la successiva risposta del premier («Marina non è un soggetto politico»). Insomma, tutto definitivamente alle spalle e nessuno strascico politico, che avrebbe potuto poi ripercuotersi sulla maggioranza. A seguito della telefonata, la presidente di Fininvest ha poi diramato la nota di smentita su presunti dissapori con la leader di FdI.

La vicenda

Questa mattina infatti Marina Berlusconi aveva pubblicato una nota nella quale affermava: «In questi giorni gli organi di informazione hanno ampiamente parlato della mia lettera inviata al Giornale», la cui unica motivazione era quella di denunciare, «innanzitutto come figlia», la persecuzione giudiziaria subita da Silvio Berlusconi e il tentativo di operare su di lui una «damnatio memoriae».  La presidente di Fininvest ha poi rilevato il tentativo di «alcuni media» di «vedere dietro questa lettera intenzioni che non ho mai avuto, così come mi hanno incomprensibilmente attribuito reazioni che non ho mai provato di fronte a commenti del presidente Giorgia Meloni, per la quale nutro il massimo rispetto e la massima stima.

Così stanno le cose. Tutto il resto sono strumentalizzazioni fuori dalla realtà».

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La primogenita del Cavaliere aveva così messo una parola fine al presunto "caso" con Meloni. Tutto nasceva da una lettera inviata da Marina Berlusconi al Giornale, nella quale denunciava la «persecuzione di cui mio padre è stato vittima, e che non ha il pudore di fermarsi nemmeno davanti alla sua scomparsa» e si concludeva chiedendo che «il diritto a una giustizia che, come si legge nelle aule di tribunale, sia "uguale per tutti"». Parole a cui alcuni commentatori avevano assegnato un significato politico, anche alla luce della riforma della giustizia targata Nordio e fortemente sostenuta da Forza Italia in corso. Interrogata a Palermo dai cronisti sulla lettera (nell'anniversario dell'uccisione di Paolo Borsellino per mano mafiosa), Giorgia Meloni aveva commentato: «Con tutto il rispetto, non posso considerare Marina Berlusconi un soggetto della coalizione».

 

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