Manovra, nuovo vertice a palazzo Chigi per modificare i saldi

Manovra, nuovo vertice a palazzo Chigi per modificare i saldi
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Mercoledì 28 Novembre 2018, 15:40
Nuovo vertice di maggioranza a palazzo Chigi per discutere della manovra di bilancio alla luce delle richieste di Bruxelles. Dopo il Consiglio dei ministri, intorno ad un tavolo si ritroveranno il premier Giuseppe Conte, il ministro dell’Economia Giovanni Tria, i vicepresidenti del Consiglio Di Maio e Salvini e i sottosegretari Giorgetti, Castelli e Garavaglia. Il tempo stringe e la Commissione attende un segnale concreto sul fronte del debito. 

L'iter avviato mercoledì scorso dalla Commissione Ue potrebbe portare ad una procedura sanzionatoria per debito eccessivo. Ma ci sono ancora diverse tappe da percorrere, e il cammino potrebbe interrompersi in qualunque momento se l'Italia e la Ue trovassero un'intesa. 

Di seguito i prossimi passi. GIOVEDÌ. Si riuniscono gli sherpa dell'Eurogruppo e dell'Ecofin (Efc) in teleconferenza, chiamati a dare un parere sulla decisione della Commissione Ue di dichiarare 'giustificatà l'apertura di una procedura per debito ai danni dell'Italia. Il sostegno è praticamente scontato, anche perché è un organo tecnico che non prende decisioni politiche. Giovedì è anche il giorno di Di Maio a Bruxelles, che vedrà diversi commissari con cui non dovrebbe però affrontare il tema manovra. VENERDÌ E SABATO. Nuovo possibile round di negoziati tra Juncker e Conte a margine del G20 di Buenos Aires. LUNEDÌ. L'Eurogruppo dovrebbe rendere pubblico il suo sostegno alla decisione della Commissione sull'Italia, consentendole così di iniziare a lavorare alla raccomandazione vera e propria sulla procedura. 19 DICEMBRE. È l'ultima riunione dell'anno del Collegio dei commissari, e potrebbe approvare la raccomandazione all'Italia se non ci sarà un accordo prima. 22 GENNAIO. Primo Eurogruppo-Ecofin dell'anno, che potrebbe validare la raccomandazione della Commissione, rendendo la procedura ufficialmente operativa. 1 FEBBRAIO. È la data limite entro cui l'Eurogruppo e l'Ecofin devono esprimersi sulla procedura: le regole prevedono un loro parere entro 4 mesi dall'ultima notifica Eurostat sui dati dei conti pubblici (pubblicata ad ottobre).
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