Generale Figliuolo, chi è: dal comando Nato in Afghanistan alla lotta al Covid

Generale Figliuolo, chi è: dal comando Nato in Afghanistan alla lotta al Covid
di Francesco Malfetano
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Lunedì 1 Marzo 2021, 16:11 - Ultimo aggiornamento: 16:46

Era nell'aria da giorni, ma ora c'è l'ufficialità. Mario Draghi ha rimosso dall'incarico di Commissario straordinario per l'emergenza Covid-19 Domenico Arcuri e ha affidato l'incarico a Francesco Paolo FigliuoloGenerale di Corpo d’Armata originario di Potenza, Figliuolo ha 60 anni, vive a Torino con moglie e due figli, e ha già ricoperto molteplici incarichi nella Forza Armata dell’Esercito, interforze e internazionale. In particolare il Generale ha ricoperto l’incarico di Capo Ufficio Generale del Capo di Stato Maggiore della Difesa, dal 7 novembre 2018 è Comandante Logistico dell’Esercito. Molto attivo anche in ambito internazionale, Figliuolo ha maturato esperienza come Comandante del Contingente nazionale in Afghanistan, nell’ambito dell’operazione ISAF e come Comandante delle Forze NATO in Kosovo (settembre 2014 - agosto 2015). Non solo, il Generale Figliuolo è stato insignito di numerose onorificenze. Tra le più significative la Decorazione di Cavaliere dell’Ordine Militare d’Italia, la Croce d’Oro ed una Croce d’Argento al Merito dell’Esercito e NATO Meritorius Service Medal.

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Emergenza Covid

In qualità di Comandante logistico dell'Esercito Figliuolo negli ultimi mesi si è già occupato dell'emergenza Covid, intervenendo ad esempio a supporto della struttura per il tracciamento dei contagi. «Sin dall’insorgenza della crisi pandemica la Sanità militare ha operato in maniera tempestiva in piena sinergia con il Servizio Sanitario Nazionale» ha infatti spiegato intervenendo a novembre in un’audizione alla IV Commissione (Difesa) del Senato.

In particolare Figliuolo si occupato di identificare e gestire risorse umane  e materiali da mettere in campo nel contrasto alla pandemia. Un impegno portato avanti in parallelo al processo di revisione della governance della Sanità militare, avviata a inizio del 2019 su input del capo di Stato maggiore di Forza armata Salvatore Farina. Un processo questo, «reso necessario – ha spiegato lo stesso Figliuolo – per allineare il comparto sanitario militare della Forza armata agli standard richiesti dalla Sanità pubblica, attraverso virtuose partnership con le eccellenze espresse dalle aziende ospedaliere, dalle Università e dai Centri di ricerca del nostro Paese indirizzato all’erogazione di un servizio sempre più aperto alla collettività».

 

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