Elezioni 2024 in Italia, come si vota e dove: le regole per comuni e regioni

E' stato pubblicato il decreto legge che contiene tutte le regole per andare a votare sia nei comuni che nelle regioni nel 2024. L'Italia voterà anche per le elezioni europee

Elezioni 2024, ecco le regole pubblicate per andare a votare
di Monica De Chiari
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Venerdì 2 Febbraio 2024, 13:26

Chiunque si voglia servire di una guida elettorale adesso può farlo. È stato Pubblicato in Gazzetta Ufficiale il decreto legge con le date e le regole sia per Comuni e Regioni in vista delle prossime elezioni 2024.

Le date designate per i due appuntamenti elettorali, quello comunale e quello europeo, sono l’8 e il 9 giugno; nel caso dei comuni a votare nei due giorni di giugno saranno solo le regioni a statuto ordinario, mentre ancora da definire la data per quelle cinque a statuto speciale. per le elezioni regionali invece solo alcune regioni hanno comunicato le date – Sardegna 25 febbraio e Abruzzo 10 marzo – mentre le altre sono ancora da definire. Saranno Abruzzo, Basilicata, Piemonte, Sardegna e Umbria le regioni a votare per i consigli e i presidenti regionali. I Comuni dove si vota nel 2024 sono più di 3mila, mentre 27 sono i capoluoghi di provincia dove si terranno le elezioni amministrative. Il decreto pubblicato ha stabilito, inoltre, le regole di votazione “doppia”, ovvero nei casi di abbinamento delle elezioni europee alle elezioni dei presidenti e dei consigli regionali, oppure alle elezioni comunali.

Le regole per andare a votare

Le operazioni di votazione si svolgono nella giornata di sabato, dalle ore 14 alle ore 22, e nella giornata di domenica, dalle ore 7 alle ore 23.

Ai fini del computo dei termini dei procedimenti elettorali, si considera giorno della votazione quello della domenica; il presidente costituisce l’ufficio elettorale di sezione, provvedendo a portare a termine le operazioni preliminari alla votazione, ivi comprese quelle di autenticazione delle schede. Si procederà alle operazioni di scrutinio per l’elezione dei membri del Parlamento europeo spettanti all’Italia, appena completate le operazioni di votazione e quelle di riscontro dei votanti per ogni consultazione. Lo scrutinio per le elezioni dei presidenti e dei consigli regionali, ivi comprese le regioni a statuto speciale, e dei sindaci e dei consigli comunali e circoscrizionali ha inizio alle ore 14 del lunedì successivo, dando la precedenza allo spoglio delle schede per le elezioni regionali e passando poi, senza interruzione, a quello delle schede per le elezioni dei sindaci e dei consigli comunali e circoscrizionali.

Le elezioni europee

Per votare alle elezioni europee bisogna aver compiuto 18 anni. L’Italia andrà alle urne nel 2024 per eleggere 76 membri del Parlamento europeo. I residenti in Italia dovranno recarsi al seggio, mentre i cittadini italiani che risiedono in un altro Stato membro dell’UE possono scegliere di votare nel paese di residenza a patto che siano rispettate determinate condizioni.  

Le elezioni comunali

Parlando delle elezioni comunali, le modalità di espressione del voto cambiano a seconda della popolazione dei comuni. Nei comuni fino a 15.000 abitanti si può tracciare un segno sul nome del candidato sindaco o sulla lista collegata al candidato sindaco o entrambe le cose: in ogni caso, il voto viene attribuito sia alla lista di candidati consiglieri che al candidato sindaco collegato. È eletto sindaco il candidato che ottiene il maggior numero di voti. In caso di parità di voti si procede ad un turno di ballottaggio domenica 26 giugno tra i due candidati che hanno ottenuto il maggior numero di voti.

Nei comuni con più di 15.000 abitanti le possibilità sono quattro: si potrà tracciare un solo segno sul candidato sindaco, senza cioè segnare alcun contrassegno sulla lista: in questo caso il voto viene attribuito solo al candidato sindaco prescelto. Opzione due, tracciare un segno solo su una delle liste, la terza opzione prevede di tracciare un segno sia sul nominativo del candidato sindaco che su una delle liste collegate al medesimo candidato sindaco. In entrambi i casi il voto viene attribuito sia al candidato sindaco che alla lista collegata. Infine si potrà esprimere un voto disgiunto, tracciando un segno sul candidato sindaco ed un altro segno su una delle liste ad esso non collegata: in questo caso il voto viene attribuito sia al candidato sindaco che alla lista non collegata. È eletto sindaco al primo turno il candidato che ottiene la maggioranza assoluta dei voti validi (almeno il 50% più uno). Qualora nessun candidato raggiunga tale soglia si tornerà a votare domenica 26 giugno per il ballottaggio tra i due candidati più votati. Nei comuni con popolazione inferiore a 5.000 abitanti si può esprimere una sola preferenza per un candidato consigliere comunale. Nei comuni con almeno 5.000 abitanti è possibile esprimere non più di due preferenze per i candidati a consigliere comunale. In caso di espressione di due preferenze, queste devono riguardare candidati di sesso diverso, pena l’annullamento della seconda preferenza. Le preferenze devono essere, esclusivamente, per candidati compresi nella lista votata. 

Elezioni regionali in Sardegna e Abbruzzo

Sia nel caso delle elezioni in Sardegna che in Abbruzzo le procedure sono le stesse. Per poter votare occorre presentarsi presso il proprio seggio elettorale con la tessera elettorale e di un documento di riconoscimento. Sulla scheda l’elettore può esprimere il proprio voto sia per il candidato alla Presidenza della Regione sia per una qualunque delle liste circoscrizionali. È possibile esprimere uno o due voti di preferenza per i candidati consigliere delle liste circoscrizionali indicando il cognome ovvero il nome e il cognome dei candidati prescelti. Nel caso di espressione di due preferenze esse devono riguardare due candidati di sesso diverso della stessa lista circoscrizionale. 

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